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Latina. Libertà di Ricerca scientifica. Angelo Vescovi: «La chiesa non è l'unico nemico giurato del progresso medico. Ma si deve guardare oltre...»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Angelo Vescovi, ricercatore, direttore scientifico dell'Associazione Neuroton. Che importanza ha, oggi, la libertà di ricerca scientifica? «Bisogna stare bene attenti al significato della parola libertà. Essere liberi vuol dire muoversi all'interno di regole che la società si detta». La societa ma magari non la chiesa cattolica... «L'etica e la morale sono fondamentali nel ricercatore. Ma non possono essere, come voi dite, etiche preconcette, predefinite. Avete giustamente citato la chiesa. Ma io vi potrei elencare decine di non-istituzioni che sono intervenute nel dibattito in maniera poco onesta. Attenzione a identificare un unico nemico, un unico bersaglio». Lei si occupa di cellule staminali, quasi l'argomento del giorno... «Io sono più fortunato di altri miei colleghi perché mi occupo di cellule staminali del cervello. Sono quindi fuori dall'occhio del ciclone perché queste cellule fanno due cose. Primo riparano il cervello, perché questo è il loro lavoro. D'altro canto si trovano nell'individuo adulto o nel feto divenuto da cadavere. Non pongono quindi nessuna questione etica». Che tipo di risvolti può avere la ricerca? «Guardate, questo è un momento particolarmente delicato della storia della medicina perché sta cambiando il modo di intenderla e di farla. Una volta curavamo il sintomo, oggi possiamo attaccare la causa rigenerando il tessuto che è stato danneggiato, e pensiamo agli effetti positivi quando la malattia dovesse prevedere la sua fase degerativa, cioè quando il tessuto muore». Lei cosa pensa delle cellule embrionali? «Tutto il bene possibile. Quello che deve essere equilibrato è la lora origine. Oggi devono essere preparati in laboratorio. Io sono un laico, nonostante il nome. Ma c'è chi sostiene che questi embrioni siano vite umane. Il dibattito è aperto. Ma ci sono embrioni in sovrannumero che obtorto collo bisognerà usare». Un altro problema, oltre alla chiesa che pone freno e mordacchia, sono i finanziamenti... «In un Paese che investe nella ricerca meno dell'1% del prodotto interno non si riesce nemmeno ad evitare i finanziamenti a pioggia su singoli progetti anziché investire in iniziative strategiche».

Elisabetta Rizzo

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