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Latina. Scalo, risorse insufficienti. Luigi Cardamone: «Il bilancio di previsione prevede spese aride e insufficiente per le nostre necessità»

Per molto tempo la questione dell'ambiente è stata trattata come una questione separata rispetto al sistema dei problemi importanti connessi con lo sviluppo e la gestione dell'abitato di Latina. «Pensiamo sia prioritario mettere in campo un sistema integrato d'informazione e documentazione ambientale un Centro Territoriale Informambiente in rete con le agenzie d'informazione ambientale del territorio. "L'area ecologicamente produttiva", cioè la superficie territoriale necessaria per nutrire, dare un'abitazione, trasportare e produrre beni e servizi per gli abitanti di una città è calcolata per esempio quantificando gli ettari di verde necessaria per l'assorbimento delle emissioni di CO2 emesse dal metabolismo urbano. Leggiamo, nelle misure proposte dall'Amministrazione, la decisione di spalmare altro cemento sul territorio: occorre ribaltare l'ottica per cui oggi l'analisi territoriale serve solo da corredo inutile alla decisione. Pensiamo che invece debba divenire lo strumento orientativo delle scelte. L'Associazione "Insieme per Latina"- Onlus è assolutamente certa che il sistema del verde, deve svolgere un ruolo essenziale non solo per ristabilire gli equilibri ecologici fondamentali (ossigenazione, disinquinamento, effetti microclimatici più favorevoli allo svolgimento delle attività umane), ma anche per la ricostruzione di una forma e di una nuova identità urbana. Crediamo che serva una strategia ambientale per la città assieme alla comprensione della questione "dell'impatto ambientale della città " (rifiuti, inquinamento di aria e acqua, energia, rumore, esalazioni chimiche gassose) e delle misure per attenuarlo e compensarlo. Proponiamo per questo di recepire la direttiva europea 45/01 sulla Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Per queste ragioni denunciamo i "baratti" perequativi di volumetrie costruttive in cambio di verde pubblico come il mulino Piattella un rudere la quale ristrutturazione necessiterà di un altro baratto perequativo. Purtroppo anche nelle proposte "Contratti di Quartiere II" deliberati, in particolare quello per l'abitato di Latina scalo, assistiamo al mancato accoglimento di risanare le periferie come l'area quadrante Nord-Est mancante da oltre un decennio delle opere di urbanizzazione primaria e secondaria (collegamenti viari - coperture fossati e illuminazione) che, nonostante rientri nel perimetro individuato dal piano, non beneficerà di nessuna risorsa di spesa». Latina scalo un territorio che il Presidente dell'Associazione "Insieme per Latina", Luigi Cardamone, ha particolarmente nel cuore, dove insistono industrie chimiche cosiddette "a notifica" e cioè dove la quantità di materiali prodotti e stoccati è tale da costituire di per sé un elevato rischio per l'ambiente. «Anche per queste ragioni pretendiamo che l'Amministrazione comunale, in termini di servizi e riqualificazione urbanistica, saldi almeno una parte del grosso debito di riconoscenza che ha con il territorio di Latina scalo, costretto da anni a sostenere le numerose servitù presenti in cambio di servizi inesistenti e che certamente non merita anche l'arida e insufficiente proposta di bilancio di previsione 2004 e pluriennale 2004-2006 che in questi giorni è in approvazione nei vari consigli circoscrizionali per il successivo passaggio finale in consiglio comunale».

Elisabetta Rizzo


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