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Latina. «La visita della vecchia signora». Isa Danieli e Massimo Foschi: «La vedova di Dürrenmatt si è commossa con la nostra piece»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Isa Danieli e Massimo Foschi, al Palacultura per la
Stagione di Prosa.
La perfezione della tecnica e dei "servizi" evoca proprio quei fantasmi dell'irrazionale
che intendeva bandire... A questo punto il potere "cattivo in sé" si è identificato con
la stessa razionalità deificata e burocratizzata del capitalismo che a Friedrich Dürrenmatt
appare come la razionalità in sé. Il grottesco delle sue commedie consisterà allora
nell'evocare fantasticamente l'aspetto mostruoso e sanguinolento della '"morale caparbia
e dispettosa" implicita nella logica del capitalismo. La crudeltà non è solo
nell'impero romano o babilonese: è anche nella vita della cittadina tedesca di provincia,
decaduta e impoverita in mezzo alla prosperità generale, dove si svolge l'azione
della commedia "La visita della vecchia signora" (1956), il capolavoro dell'autore,
è uno dei più felici testi della drammaturgia degli ultimi quaranta anni. Un famosissimo
critico in "Le Theatre nouveau a l'ètranger" dice: «È sì, la parabola del Denaro che
corrompe le coscienze ma è soprattutto un ritratto irresistibile e visionario
del mondo meschino della provincia della Svizzera». L'opera è il ritratto di una
vecchia ricchissima che offre un miliardo a chi ucciderà l'uomo che l'ha sedotta
e abbandonata tanti anni prima, quest'ultimo si lascia alla fine uccidere,
convinto di non poter sfuggire al proprio destino di vittima sacrificale degli egoismi
degli abitanti della sua cittadina. «La nostra piece è stata vista dalla
vedova di Dürrenmatt che si è commossa. Ci ha detto che ha visto tante messe in scena
di questo classico. Ma nessuna è mai stata così».
Claudio Ruggiero
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