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Latina. La Città dell'Uomo, la Città di Dio. Il Rabbino Luciano Caro: «La Massoneria ha una secolare storia fatta di amore, dialogo e tolleranza»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Luciano Caro, Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Ferrara, sede a cui storicamente fanno riferimento gli Ebrei presenti in Romagna. A margine del convegno su "La città dell'Uomo" a cui hanno partecipato decine di relatori, mentre era in svolgimento la Gran Loggia della Massoneria, la massima assiste annuale del mondo latomistico italiano, si è consumato un "piccolo evento" in qualche modo "storico". Tre rappresentanti illustri delle tre religioni, il massimo esponente nazionale dell'Islam, lei che è il massimo esponente regionale dell'ebraismo ed uno dei teologi cattolici più autorevoli della penisola. «Non è un fatto usuale. Ma un altro grande elemento di novità è che l'incontro si è tenuto all'interno della Gran Loggia della Massoneria». I rapporti tra ebraismo e Massoneria sono sempre stati cordiali. Sia bel bene, oltretutto c'è una forte influenza ebraica e qabalistica nella simbologia massonica, sia, purtroppo, nel male con le follie di estrema destra che tutti conosciamo, quelle dei "Protocolli dei Savi di Sion", dei complotti "giudaico-massonici" e dei campi di sterminio. Ma la Massoneria secondo lei può davvero essere un luogo di incontro per tutte le fedi? «La Massoneria ha secoli di storia alle spalle. Una storia fatta di dialogo e di tolleranza. Sicuramente non dovrà essere il luogo d'incontro unico. Ma è già senz'altro un luogo di incontro privilegiato».

Andrea Apruzzese


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