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Latina. Iraq. Maurizio Calvi: «Più che mai in questo momento non si può che essere solidali con l'azione e con la linea ufficiale del Governo»
Il senatore Maurizio Calvi, Presidente del CeAS, Centro Alti Studi per la Lotta al Terrorismo e alla Violenza Politica,
nell’apprendere la notizia secondo la quale quattro nostri connazionali sarebbero nelle mani dei terroristi
iracheni esprime preoccupazione per la sorte degli ostaggi e solidarietà con l’ansia e l’apprensione dei loro familiari.
«Ci troviamo di fronte ad un crescendo di violenza e ritorsioni – afferma il senatore Maurizio Calvi – che rendono
la situazione, sia locale per i militari e civili stranieri che operano in Irak, sia generale per la sicurezza dei
Paesi occidentali, in particolare di quanti fanno parte della coalizione, sempre più ad elevato rischio. Lo scoramento
di fronte ai potenziali inumani sbocchi e la consapevolezza di trovarci sempre più di fronte ad una situazione
irrisolvibile con il solo approccio politico ed umanitario, non deve farci perdere lucidità e razionalità. In questo
momento così grave e difficile, non bisogna dare al terrorismo la sensazione che le sue opzioni siano quelle risolutive
e, soprattutto, vincenti. In questo contesto il ritiro delle truppe della Coalizione sarebbe una resa al terrorismo».
«Nel momento del dolore è necessario più che mai rimanere freddi e razionali – prosegue il Presidente del CeAS – evitando di dare l’impressione di essere vulnerabili di fronte alla minaccia ed al ricatto. Cedere in questo momento sarebbe una resa senza condizioni su tutti i fronti, una sconfitta globale di portata epocale, che renderebbe l’Occidente succube di fronte alle sempre nuove e crescenti pretese del radicalismo islamico, divenuto irrefrenabile».
«Più che mai in questo momento – conclude Maurizio Calvi – non si può che essere solidali con l’azione del Governo volta ad una metodica e capillare opera di prevenzione, purtroppo mai, per quanti sforzi si facciano, esaustiva ed omnicomprensiva. L’ormai prossimo svolgimento delle elezioni politiche europee, alle quali seguiranno quelle statunitensi, costituisce per i terroristi un’occasione per esercitare la violenza con atti sempre più drammatici e dalle tragiche implicazioni. Sono in gioco non solo la libera espressione democratica, ma anche la nostra cultura e la nostra civilizzazione. ».
Mauro Cascio
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