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Latina. Allo Scalo bocciato il Bilancio. Iavarone: «Risorse insufficienti per un territorio costretto da anni a sostenere le numerose servitù presenti»
È stato discusso, presso la 7^ Circoscrizione di Latina Scalo, il Bilancio di previsione
2004 e pluriennale 2004-2006 presentato dall'Amministrazione comunale. Il passaggio in
circoscrizione, per l'acquisizione del parere obbligatorio, ha consentito al Consigliere
Iavarone di A.N. di esporre in un avvincente e trascinante intervento le ragioni che
hanno determinato l'impossibilità di condividere quanto veniva in consiglio presentato.
L'importante documento infatti, comprende il quadro dei mezzi finanziari che si prevede
di destinare per ciascuno degli anni considerati sia alla copertura di spese correnti
che al finanziamento delle spese di investimento, con indicazione, per queste ultime
della capacità di ricorso alle fonti di finanziamento. Ebbene ha aggiunto Iavarone
leggiamo per questo territorio una previsione di spesa insufficiente quasi inesistente
anche nella considerazione di quanto l'Associazione "Insieme per Latina"- Onlus, pochi
giorni scriveva sulla stampa: "Latina scalo un territorio di circa 16.000 abitanti dove
insistono industrie chimiche cosiddette "a notifica" e cioè dove la quantità di materiali
prodotti e stoccati è tale da costituire di per sé un elevato rischio per l'ambiente;
un territorio costretto da anni a sostenere le numerose servitù presenti (Stazione
ferroviaria, Aeroporto) in cambio di servizi inesistenti e di promesse reiterate
da anni di interventi di riqualificazione urbanistica, di opere di urbanizzazione
primaria e secondaria (collegamenti viari - coperture fossati e illuminazione)
annunciate e mai realizzate. Iavarone nel corso dell'intervento ha affermato che
il bilancio in discussione non andava incontro alle aspettative legittime dei
cittadini di Latina scalo e che avendo ricevuto da Loro il mandato elettorale il
documento era irricevibile nei contenuti proposti. A chi lo aveva, anche nel passato,
appellato come un professore rigido, severo e un po' antipatico, Iavarone
ha replicato affermando "non nego di essere a volte un professore. Anzi, il fatto
di non essere un animale politico, ma piuttosto uno studioso, mi ha dato una forza
maggiore di rispettare le regole e non dover rinnegare le decisioni per opportunismo
politico-elettorale; ed in ogni caso preferisco fare cose utili, piuttosto che
risultare simpatico". Gli interventi successivi hanno condiviso le carenze
evidenziate concludendo il Consiglio con una inevitabile bocciatura del Bilancio.
Mauro Cascio
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