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Latina. Iraq. Giorgio Prinzi: «L'Islam moderato deve intervenire. Altrimenti la bonifica e la neutralizzazione spetta solo all'Occidente. Il pacifismo dell'estrema sinistra? Mai stato più inopportuno e pericoloso»

Giorgio Prinzi, Direttore del Centro di Studi per la Pace nel Progresso "Global Security", pone l’enfasi sui devastanti effetti collaterali, che la barbara ed inumana uccisione del cittadino dell’Occidente Fabrizio Quattrocchi e la perpetuazione dello stato coattivo nei confronti dei suoi colleghi e compagni di sventura, sta avendo per lo stesso Islam e per la sua credibilità come soggetto di valori di civiltà. «Deve essere lo stesso Islam, come peraltro sta timidamente avvenendo con alcuni tentativi di mediazione e sia pur blande condanne, sostiene il direttore di "Global Security" ad isolare e neutralizzare queste bande inumane e i loro eventuali sostenitori e registi, siano essi gruppi di potere o regimi al potere». «Se ciò non avverrà - nota Prinzi - e le istanze di qualsiasi natura (a tal punto non importa più se legittime o meno, in quanto delegittimate dai metodi) continueranno a venire sostenute mediante stragi indiscriminate, prese di ostaggi, barbare esecuzioni, esaltazione della cieca violenza ed inumana barbarie eletta a dogma religioso, le ripercussioni sulla civilizzazione islamica, che in passato ha dato un notevole contributo al progresso delle scienze e dell’Umanità, saranno catastrofiche e potrebbero causare la sua definitiva scomparsa». «Dobbiamo dare questa ultima possibilità - afferma l’analista di scenari Giorgio Prinzi - a quanti interpretano il riconoscersi nell’Islam come l’essere eredi di questo grande patrimonio di civiltà. Se essi saranno solo una esigua minoranza o, comunque, se falliranno in questo loro tentativo, l’Occidente dovrà farsi carico, pena l’annientamente del suo esistere come civiltà avanzata fondata su valori di umanità e democrazia, di neutralizzare queste bande inumane e bonificare l’ambiente in cui operano e sopravvivono». «Purtroppo ero stato una sin troppo facile Cassandra nel mio commento diramato nella mattina del 14 marzo, quando si era ormai evidente il contraccolpo emotivo sull’elettorato spagnolo - conclude il Direttore di "Globale Security. – Se i risultati delle odierne elezioni in Spagna confermeranno che effettivamente si è colpito “l’anello debole”, quello più facilmente vulnerabile sotto il profilo emotivo e psicologico e per questo anche più facile da ridurre in soggezione, l’azione terroristica sarà stata pagante proprio in relazione al suo fine ultimo. Sarebbe una vittoria di portata strategica per i “signori del terrore”, che li spingerebbe a cercare e colpire il successivo anello debole, sino alla globale riduzione in soggezione all’islam di tutte le altre civilizzazioni. E l’Italia con il fervore “pacifista” di certe sue frange è apparso il nuovo anello debole su cui ripetere l’esperimento spagnolo».

Mauro Cascio


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