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Latina. Iraq. Maurizio Calvi: «La violenza nasce dalla tribalizzazione delle Istituzioni e dalla istituzionalizzazione delle tribù da parte di Saddam»

Il senatore pontino Maurizio Calvi (nella foto), Presidente del CeAS, Centro Alti Studi per la Lotta al Terrorismo e alla Violenza Politica, in una dichiarazione diramata alla stampa nazionale ed estera ha commentato la situazione in Iraq, che si è notevolmente aggravata a seguito dei noti episodi di terrorismo e di violenza politica. «L’esplosione di violenza politica e l’intensificarsi di atti di terrorismo in Iraq – afferma Calvi – sono la conseguenza diretta delle lotte tra le varie fazioni per acquisire influenza e potere effettivo nel futuro Governo iracheno, che dovrà assumersi le responsabilità del Paese all’ormai prossima scadenza del 30 giugno venturo». «Questa lotta tra fazioni, le cui motivazioni reali sono tutte interne all’Iraq, prosegue il Presidente del CeAS, trae origine dall’assetto del potere instaurato nei trenta anni di dittatura di Saddam Hussein, il cui regime si è retto su un sistema che ha istituzionalizzato le tribù e, nel contempo, ha tribalizzato le Istituzioni». «Le lotte per la supremazia nei futuri assetti dell’Iraq del dopo 30 giugno, anche se non vedono più contrapposte fazioni dei sunniti e degli sciiti, puntualizza Maurizio Calvi, nascono da profonde ragioni interne, che non sono solo retaggio culturale di un lontano passato, ma anche conseguenza contingente di un trapasso di assetto istituzionale e di potere effettivo all’interno del Paese. È indispensabile coinvolgere gli Sceicchi del paese nel processo di ricostruzione. Gli sceicchi sono il vero management iraqueno la cui esclusione determina permanente instabilità.» «È da questi presupposti – conclude Calvi che bisogna partire per fare una analisi corretta e puntuale del contesto attuale della realtà irachena e dell’acuirsi in questa fase, alla vigilia del trapasso dei poteri alla scadenza del 30 giugno, del terrorismo e della violenza politica in Iraq».

Mauro Cascio


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