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Latina. Aids, superare la paura. Antonietta Parisi: «Mai mi sarei immaginata, a tarda età, di distribuire profilattici». Come i radicali
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Antonietta Parisi, la mamma di Daniele,
il bambino morto di Aids qualche anno fa. Oggi è responsabile provinciale
dell'Anlaids. Lei è sempre in prima fila. Serate, banchetti. Perché
è ancora importante questo genere di impegno?
«Il mio obiettivo è sì fare ricordare Daniele, ma anche sensibilizzare
la cittadinanza a questo tema così delicato. Anche tenendo conto che Latina
vanta un triste primato, quello di essere in testa alle classifiche di sieropositività.
E anche sensibilizzare su altri aspetti. I sieropositivi sono portatori sani.
Non sono malati e non è detto che si ammalino. Spero non è nemmeno detto che lo
sappiano. Anzi, in genere è vero il contrario». E l'informazione è scarsa...
«Mai mi sarei immaginata, a tarda età, di distribuire profilattici»
Una volta lo facevano solo i radicali... «È l'unico modo sicuro per prevenire
ogni rischio». La ricerca sta facendo grossi passi avanti...
«È fondamentale, sì. Ma l'importante è che non ci sia tutto intorno indifferenza».
Elisabetta Rizzo
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