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Roma. ItaliAfrica. Paola Turci. «Sogno che le persona amino, rispettino le diversità. Forse canto per salutare. E per essere salutata...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Paola Turci. Qual è il tuo sogno di un mondo migliore?
«Che le tue persone sentano la presenza degli altri. Che avvertissero la diversità,
amandola e rispettandola, traendone che ne giovassero. Vorrei vivere "salutandoci".
Un sogno che ho da quando sono piccola. E forse canto per salutare ed essere salutata».
La sensibilità artistica aiuta a superare i momenti difficili della politica internazionale
e della vita? «La sensibilità è un buon balsamo per il cuore, per l'anima, per i momenti
difficili. Bisogna cercare di vederla come qualcosa di positivo, sì. Solo così si può
generare una coscienza migliore. In genere c'è questa tendenza a credere che le persone
sensibili sono invece quelle che devono farsi furbe. Vorrei che non fosse così».
Cambiare il mondo. Che può fare una persona famosa? «Io sono famosa? Comunque,
probabilmente può approfittare della sua visibilità per far capire che noi
occidentali possiamo vivere con molto meno. Io sono cambiata molto dopo il mio
primo viaggio in Africa 10 anni fa. Mi accorsi che viviamo davvero di superfluo».
Claudio Ruggiero
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