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Latina. Amministrative prossime venture. Silvio D'Arco: «Noi in Provincia appoggiamo Cusani. L'Udc di Michele Forte sta facendo un altro sbaglio». Su
Bartolomeo: «Si candida per una provincia che vuole divisa?»
Silvio D'Arco, agguerrito e fiducioso, è pronto a dare il via alla campagna elettorale del
Nuovo Psi nella provincia di Latina come segretario di federazione. Il partito socialista
si presenterà alle elezioni con il simbolo del garofano rosso. Lo dice
a chiare note. Ed è sicuro che il partito otterrà risultati importanti: "abbiamo superato
ormai le difficoltà organizzative di un partito venuto fuori dalla diaspora socialista;
ora possiamo contare anche su un buon numero di consiglieri e assessori, il partito
sta crescendo dovunque in provincia".
Imprenditore formiano, Silvio D'Arco è da oltre un anno alla guida del partito di Bobo Craxi
e Gianni De Michelis nella provincia di Latina; lo scorso anno si è candidato come
sindaco nella sua città, dove è stata eletta un'amministrazione di centrosinistra
per le incomprensioni fra l'Udc di Michele Forte e Forza Italia, coordinata da
Claudio Fazzone.
Siamo alla vigilia della campagna elettorale; che prospettive avete?
«Questa volta si riparte con più di qualche segnale positivo. Abbiamo nuovi iscritti, e
registriamo un rinnovato interesse dei giovani, ma soprattutto di disponibilità di tutto
rispetto per le liste del garofano.
Forza Italia ha già indicato in Armando Cusani il candidato alla presidenza della Provincia,
mentre Udc e An non si sono ancora espresse, né hanno indicato un proprio candidato.
I partiti della Cdl stanno ancora discutendo, ma noi socialisti ci siamo già espressi in
favore della candidatura Cusani; d'altronde è tuttora l'unica candidatura espressione
dei partiti della Casa delle libertà; Udc e An non hanno indicato nessuno. Penso che
alla fine prevarrà la ragione. A noi socialisti interessano sia la qualità e lo spessore
dei candidati che i programmi. I rappresentanti dei partiti della coalizione dovranno
sedersi a tavolino per elaborare i patti con gli elettori. E noi socialisti, come già
abbiamo avuto modo di fare in passato, sapremo dare il nostro contributo per favorire
il rilancio economico ed occupazionale della provincia di Latina.
Ma una certa maretta esiste e non si va verso una facile navigazione. Non pensa che questo
clima di scontro possa favorire un risultato a sorpresa come quello registratosi nelle
elezioni amministrative di Formia? Per di più, e guarda caso, il candidato del
centrosinistra è proprio quel Sandro Bartolomeo, diventato sindaco di Formia con i voti
dell'Udc.
Devo dire che Enzo Zottola, che ho avuto modo di apprezzare quando era militante con me
nel vecchio Psi, è stato ingiustamente sacrificato dai vertici pontini e regionali dei DS
che lo hanno usato e scaricato per fare la strada a Bartolomeo, esponente della
nomenclatura post-comunista che pecca anche di incoerenza: ma come può candidarsi
alla presidenza di una provincia da cui vorrebbe uscire? Ha dimenticato di aver
firmato un protocollo di intesa per l'ingresso di Formia nella costituenda provincia
di Cassino? Noi siamo, invece, per una provincia Formia-Gaeta. E poi, è possibile
che nei DS non ci siano altri esponenti di un certo rilievo in grado di
rappresentare la sinistra, dal momento che Bartolomeo ha già impegni notevoli come
sindaco di Formia? È l'unico gigante, contornato da nanetti?».
Ma torniamo al suo partito: voi non siete gli unici socialisti. Voi avete scelto di stare
nella coalizione di centrodestra. Come vi ponete con i cugini dello Sdi che
stanno invece a sinistra?
«La diaspora ormai non esiste più: Enrico Boselli, nel congresso di pochi giorni fa, ha
proposto lo scioglimento dello Sdi e l'adesione ad un unico soggetto politico, respingendo
però la nostra proposta di presentarci insieme. In questo modo Borselli ha
abbandonato la sua identità. Quindi, l'unica realtà socialista che sarà presente nelle
schede elettorali sarà quella dello storico garofano, simbolo del socialismo riformista».
Può azzardare qualche previsione?
«Al Consiglio nazionale tenutosi recentemente a Napoli, il segretario nazionale Gianni
De Michelis ha azzardato un pronostico: "se raggiungeremo il 3% potremo riavere
un ruolo di primo piano". Sapendo che è un obiettivo raggiungibile saremo pronti alla
sfida contro "questo maggioritario agli sgoccioli". Inoltre, un recente sondaggio
pubblicato sull'Espresso ha dato in crescita il Nuovo Psi di quasi un punto percentuale.
Dunque, l'imminente competizione elettorale sarà anche un referendum sul valore
dell'identità socialista. Il risultato elettorale del garofano alle europee è una
cartina di tornasole per tutti. Il cammino è ormai avviato. La provincia di Latina
non può fare a meno dei socialisti».
Mauro Cascio
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