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Monte San Biagio. Corridoio Tirrenico. Gli irriducibili: «Continueremo la lotta». La Luna: «Per mangiare coltiviamo pomodori e patate in balcone?»

I Verdi e gli "irriducibili" di quanto rimane del comitato contro il corridoio tirrenico continuano a dire di no. «La caratteristica viziante di tutta la questione è la superficialità e l'approssimazione con cui la Regione Lazio ha proceduto nel proporre il tracciato dell'Autostrada Fiumicino-Formia: abbiamo assistito, infatti, ad un succedersi continuo di proposte del tracciato utili solo a cercare di quietare la protesta popolare nei diversi comuni (riuscendoci nella quasi totalità dei casi, ndR) fino all'epilogo finale del nuovo tracciato. Nuovo tracciato che propone, per la parte nord del percorso, la sovrapposizione con la SS 148 pontina: su questo fatto ci preme riportare l'attenzione sulle ripetute e pubbliche affermazioni fatte dal Presidente Storace sulla impraticabilità della proposta di risistemare, adeguare e potenziare la Pontina per garantirne più sicurezza e snellezza del traffico: ora ciò diventa possibile, con un piccolo, e non trascurabile particolare relativo alla privatizzazione del percorso stabilendone l'introduzione del pedaggio. Ora ci domandiamo quanto verrà a costare alle migliaia di pendolari ed operatori commerciali che quotidianamente utilizzano la Pontina? Perché è necessario "privatizzare" quando investendo le risorse pubbliche previste per la realizzazione del corridoio si può ottenere lo stesso risultato?».
«Per fortuna che arriva Bonelli a risolvere le problematiche della provincia di Latina. Possiamo senz’altro stare tranquilli, di sicuro non si farà nulla, quindi nulla potrà accaderci». Così Maria Annunziata Luna, Capogruppo di Per Il Lazio e Presidente della Commissione Attività Produttive alla Regione Lazio, sulle recenti esternazioni del Capogruppo dei Verdi circa la provincia di Latina. «No al Corridoio Tirrenico, il lago non si tocca, cerchiamo anche di chiudere tutte le aziende così l’impatto ambientale di sicuro è zero. Per mangiare coltiviamo i pomodori sul balcone di casa o patate su Marte. L’impressione - prosegue Luna - è che Bonelli - come altri esponenti politici che vorrebbero colonizzare Latina rivendicando diritti di successione - all’improvviso si sia accorto dell’esistenza della provincia di Latina, che questa ha qualche centinaio di migliaia di abitanti e che ha temi forti sui quali cavalcare una campagna elettorale facilona. Facilona e non veritiera, considerato che spaccia per decisioni dell’Unione Europea i suoi pensieri. Già che c’è Bonelli potrebbe proporre di ripristinare le paludi pontine e mandare un comunicato dicendo che si tratta del contenuto di una direttiva comunitaria. Se poi, una volta ottenuto consenso e voti, il territorio pontino si troverà a fare i conti con una recessione senza precedenti, Bonelli se ne tornerà pacifico a Roma, cancellando di nuovo dalla sua mente la provincia di Latina».
«Per Bonelli - conclude Luna - non esiste la politica del fare, l’immobilità è il suo credo, sviluppo è una parola sconosciuta la suo vocabolario. Basta vedere le sue dichiarazioni in merito al nuovo Statuto Regionale: un documento importante e condiviso - sicuramente da discutere - ma sul quale Bonelli ha saputo solo dire che non va, presentando emendamenti pretestuosi».

Mauro Cascio


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