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Latina. Corridoio Tirrenico: in consiglio passa il tracciato. I Ds: «Parziale soddisfazione». Le forze extraconsiliari: «Una vergogna...»

Si legge sulla stampa che il Consiglio comunale di Latina ha votato il nuovo tracciato del “corridoio Tirrenico Meridionale”. Parla Francesco Parisi, responsabile della Sinistra Ecologista. Qualche giorno fa, a Roma, si è tenuto un interessantissimo convegno di rilevanza nazionale in cui si dibattevano le ragioni circa la validità o meno del progetto relativo al Corridoio Tirrenico. L’occasione poteva essere ghiotta per i nostri amministratori per apprendere notizie ed informazioni in modo da poter disporre di materiale sufficiente per farsi un’idea sulle valutazioni inerenti alla questione. Ciò non è avvenuto. Da questa mancanza di volontà di confrontarsi deriva, conseguentemente, la necessità di procedere con arrogantemente a scelte confezionate in altro luogo con il risultato di rinunciare ad una propria prerogativa di autonomia gestionale. Di fatto, i nostri amministratori locali si sono rassegnati ad essere “colonia” e non più soggetti attivi nella definizione di indirizzi strategici per la tutela delle attività sul territorio e della qualità della vita che su di esso si svolge. Forse per questo il presidente della regione viene comunemente chiamato “Governatore”. Torniamo al tema. Non è possibile che un’autostrada attraversi, tagliandola, in due, una città. Già la Pontina, così com’è, determina una barriera nella nostra città, dividendola in due, e, per ovviare a questa situazione si è pensato di realizzare una tangenziale ad ovest declassando quel tratto a viabilità urbana. Ora si tira fuori dal cilindro un mostro di autostrada che così come è ideata sancirebbe in modo definitivo ed insanabile questa frattura. Noi, cittadini di questa città siamo preoccupati. E molto. Il modo di affrontare queste questioni ci sconvolge. Di questa autostrada non ne conosciamo i dati circa l’utilità. Non ne conosciamo l’analisi costi-benefici che consiste nell’analisi economica (ossia gli effetti dell’investimento sul surplus sociale), nè l’analisi finanziaria (ossia la sostenibilità dell'investimento dal punto di vista privato). Non conosciamo gli indicatori di convenienza come il valore attualizzato netto e il saggio di rendimento interno. Non conosciamo quali siano stati, se ci sono stati, i passaggi fondamentali dell’analisi economica, non abbiamo letto nè confrontato schemi relativi alle analisi effettuate circa i dati del traffico, i dati economici e le conseguenti analisi economiche-finanziarie. Non conosciamo i parametri relativi alle economie (valori) conseguite in termini di tempo per le persone e per le merci, i costi sostenuti i termini di ambiente e sicurezza, i costi dei veicoli e infrastrutture anche in rapporto a mezzi e modi di trasporto alternativi. Abbiamo i dati ci costi circa due progetti alternativi per il Corridoio Tirrenico relativo alla tratta Cecina-Civitavecchia per km. 197: Progetto M.I.T. 2,98 miliardi € e progetto ANAS (adeguamento dell’Aurelia) per1,10 miliardi di €. Quindi, se possono valere gli stessi parametri, con l’adeguamento della pontina potremo risparmiare sui costi previsti circa 2 miliardi di €, senza considerare il minore o quasi trascurabile impatto sull’ambiente. Inoltre, considerato che il tasso di crescita del trasporto su gomma è ormai quasi vicino allo zero, non si capisce come e quando si ripagherà una struttura autostradale come quella che attraverserà, devastandolo, il territorio pontino. Sia con il vecchio che con il nuovo tracciato. Non si capisce da dove derivi la “parziale soddisfazione per la modifica del tracciato” espressa dal segretario dei DS Lazzaro. Quell’autostrada è e rimarrà un’opera inutile e, comunque sia realizzata, dannosa. Dannosa tanto più in quanto si stanno tagliando risorse alle Province, ai Comuni sperperando con scelte irresponsabili il danaro pubblico che non c’è e lasciando i debiti da pagare alle prossime generazioni. Si pensi, invece, a ripristinare immediatamente le condizioni di sicurezza alla viabilità ordinaria ed alla realizzazione del sistema di collegamento trasversale di cui ha bisogno la provincia pontina. Si ripristinino i controlli sul territorio per disciplinare il traffico dotandolo anche di arredi autostradali, ora carenti, provvedendo a ripristinare le sagome del piano stradale per consentire il drenaggio dell’acqua e si provveda alla ordinaria manutenzione. Se i nostri amministratori non sono capaci ad amministrare queste cose è meglio che lascino stare quelle più complicate. Pare che non sanno neanche da che parte cominciare».

Andrea Apruzzese


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