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Fondi. In piazza contro la Riforma Moratti. I Democratici di Sinistra: «Vogliamo una scuola laica, libera e soprattutto multiculturale»
«Il 15 maggio saremo tutti in piazza della Repubblica a Roma alle 14, nel corteo fino a
piazza Navona, per manifestare contro la legge Moratti che fa male alla scuola,
all'università, e alla cultura del nostro paese.
È un'iniziativa dei Democratici di Sinistra e della Sinistra Giovanile, per ridare futuro
all'Italia verso l'Europa della Solidarietà, del Sapere e della Conoscenza.
«La riforma del ministro riduce da quattro a due il numero dei rappresentanti in consiglio
d'istituto e accentra il potere nelle mani del preside; il comitato studentesco e le
assemblee d'istituto diventano diritti a "discrezione" delle scuole. Cioè dovranno essere
compresi nei regolamenti d'istituto e non saranno più riconosciuti automaticamente».
«La riforma impone a 13 anni una scelta tra i licei e l'avviamento professionale, scelta
eccessivamente precoce; vengono declassati gli istituti tecnici a scuole di formazione
professionale in cui sono ridotte le ore di cultura generale e sono previsti seminari e
stage a carico della famiglia dello studente».
La riforma invece di investire per la qualità del sistema pubblico taglia cattedre e fondi.
Il risultato sarà una diminuzione della qualità della scuola pubblica, incentivando le famiglie
benestanti a cercare nelle scuole private un luogo di formazione adeguato. Non accettiamo
che in molte regioni il diritto allo studio sia supplito dal buono scuola, uno strumento
che raggira la costituzione per finanziare le scuole private.
L'ultima finanziaria di Tremonti taglia 242 milioni di euro alla scuola pubblica e riduce
drasticamente i fondi alle province per l'edilizia scolastica; adesso chiediamo lo
stanziamento immediato dei fondi per l'edilizia, quantomeno per rendere le scuole un
luogo più sicuro.
Il ministro Moratti trai suoi primi atti ha sospeso la normativa per l'integrazione degli
studenti portatori di Handicap.
Chiediamo pari diritti per tutti e la scuola pubblica deve garantirli.
Vogliamo una scuola laica, libera e multiculturale».
Andrea Apruzzese
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