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Torino. Fiera del Libro. Vincino: «La censura la usano tutti. Anche la sinistra. Se diventi una voce discordante per loro sei solo un traditore»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Vincino, uno dei protagonisti della Fiera del Libro di Torino.
Lei è uno dei mostri sacri della vignetta. E quando si parla di vignetta, oltre all'umorismo,
viene in mente il problema della censura.
La censura è più usata dalla destra o dalla sinistra?
«Da tutti. Ma la sinistra ha una capacità censoria enorme. Se diventi una voce discordante,
subito si fa il vuoto intorno. Ti cacciano. Gli amici non ti salutano. Sei un traditore,
uno schifoso, un pezzo di merda, uno stronzo. Come è successo a Forattini».
È successo anche a lei. La sinistra non la ama più...
«Non mi perdonano di collaborare al Foglio. Franca Rame, alla trasmissione di Santoro su
Travaglio, mi disse: "Non ti considero più mio amico". Il giorno dopo andai a una
manifestazione di sinistra e non mi volevano nemmeno fare entrare».
Si ritiene un voltagabbana?
«Le mie vignette non sono cambiate. Al Foglio ho trovato spazi di libertà incredibili.
Giuliano Ferrara non mi ha mai censurato nulla».
Forattini, secondo lei, è cambiato?
«No, anche se può sembrare. La sinistra lo ha così massacrato che lui si è incarognito».
La satira è il contrario dell'adulazione?
«Non sempre. Spesso ha un disgraziato effetto positivo. Rende simpatico il personaggio.
Berlusconi è più simpatico di Rutelli perché gli hanno fatto molta satira addosso».
In questa edizione della Fiera del Libro si è parlato di umorismo. Lei ritiene
l'umorismo in sé, e anche quello televisivo, un fatto culturale? «Perché no?».
Glauco Di Mambro
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