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Latina. Terme di Fogliano, storia di un sogno che non c'è più. Ennio Di Muro: «I soci dovrebbero versare quattro miliardi e mezzo. Domani»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Ennio Di Muro,
presidente delle Terme di Fogliano. C'era una volta un sogno.
Oggi la situazione qual è? «Abbiamo fatto una opposizione
al decreto ingiuntivo notificato dalla società Le Condotte e
quindi abbiamo datto una denuncia alla Procura della Repubblica
in relazione alla sparizione del decreto ingiuntivo».
Vogliamo ricordare per quale motivo è stato notificato il decreto?
«Un presunto credito di quattro miliardi e mezzo. Noi in sede civile
abbiamo detto, intanto, che non lo abbiamo ricevuto.
Per sbaglio fu consegnato al Comune, dopodiché si è addirittura perso.
Noi lo abbiamo saputo tramite la stampa. Nello stesso tempo
abbiamo fatto una denuncia penale e la Procura ha aperto una
indagine a tutto campo: come è maturato questo credito, se questi
pozzi fossero necessari e così via». Aldilà delle questioni legali.
Le Terme? «La perdita ha azzerato il capitale. E bisognerebbe ricostituirlo.
Non so i soci se potranno versare quattro miliardi e mezzo. Domani
è prevista l'assemblea dei soci. Onestamente non so quale sarà
l'esito». La Provincia ha 42 miliardi in attivo. Potrebbe inserirsi
da un punto di vista economico? «Ma il problema non è soltanto
economico. Bisogna vedere quali sono le sue idee. Il Sindaco Zaccheo
parla di una riqualificazione di tutta la marina. È un progetto
ambizioso ma per il momento resta il problema di ricapitalizzazione».
Ma la Terme non sarebbero volano dello sviluppo? Un tempo si diceva
così... «Noi potremmo ottenere anche dei finanziamenti regionali,
se solo trovassimo le persone giuste». Ma sarebbe un incremento
per il turismo? «Decisamente sì».
Elisabetta Rizzo
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