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Roma. La cultura della destra. Lando Buzzanca: «C'è una grande discriminazione da parte della sinistra. I loro artisti sono tutti grandi. Noi no»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Lando Buzzanca. Componente
della Giuria ma quest'anno anche in veste di premiato...
«Sì, mi hanno fatto questo scherzo. Vedete, io non è che ci tengo
poi molto a questi premi. Secondo me è solo uno sprone. Ecco, mi
vorrei sentire non lusingato ma spronato a fare di meglio in seguito.
Tanto siamo ancora ragazzi». Sempre bigherellone...
«Fin quando posso saltare. Chi non salta vecchio è. Quando finisco
di saltare son dolori».
Destra e teatro: qual è il rapporto? «Penso non ci sia. È una
questione di etica della destra. Lo spettacolo non ha bisogno
di raccomandazioni, si raccomanda da sé. Se c'è una discriminazione,
questa c'è da parte della sinistra. Loro hanno tutti grandi
attori, grandi musicisti, grandi intellettuali, grandi scrittori,
grandi filosofi. Noi a destra siamo tutti pessimi». Progetti
futuri... «Sto preparando il Don Giovanni di Molière che porterò
avanti per due stagioni. Poi ho appena terminato un lavoro per la Rai,
si chiama "Mio Figlio" e lo vedremo sul piccolo schermo in autunno».
E poi? «E poi vediamo cosa succede. Siamo qui. Aspettiamo».
Claudio Ruggiero
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