Parvapolis >> Cultura
Roma. Il Gran Maestro della Resistenza. Anna Maria Isastia: «Il Fascismo non era avverso alla Massoneria. Lo diventò. Ecco perché...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Anna Maria Isastia, docente di Storia Contemporanea
alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università La Sapienza di Roma.
Un incontro a Villa Medici il Vascello, in occasione dei tradizionali incontri organizzati
dal servizio biblioteca del Grande Oriente d'Italia curato da Bernardino Fioravanti,
per la presentazione di un libro fortememente voluto dall'Istituto
Storico della Resistenza dedicato a Domizio Torrigiani, Gran Maestro del Grande Oriente
d'Italia quando questo fu messo al bando da Mussolini. Massoneria e Fascismo. Che dire?
«Ricordiamoci che il Fascismo del 1919 aveva caratteri ben diversi da quello che nel
1926 sciolse la Massoneria. È questo il motivo per cui i Fascisti non vennero
subito alle mani. Il Fascismo era democratico, laico, anticlericale che riproponeva
temi addirittura cari agli ambienti liberali e democratici e quindi finì per suscitare
simpatie. Quando nel 1922 Mussolini divenne capo del governo i rapporti non potevano essere
già pessimi perché nel Fascismo non si intravedevano ancora quelle componenti che
avrebbero finito per caratterizzarlo negli anni a venire. In molti ambienti, anche massonici,
si credeva che un governo forte potesse traghettare l'Italia in un vero dopoguerra
pacificato. Va detto che queste simpatie (eventuali) durarono circa un paio di mesi.
Sì, perché già nel gennaio del 1923 la situazione tra il Grande Oriente d'Italia e il
Partito Fascista era diventata meno limpida e meno tranquilla. Nessuno si stupì
quando nel febbraio del 1923, si dichiarò l'incompatibilità. Stava avvenenendo e forse
era già avvenuto quel processo di collegamento tra nazionalisti, da sempre antimassoni e
fascisti e soprattutto cominciò un altro cambiamento: Mussolini stava abbandonando
la sua politica che era sempre stata laica ed anticlericale e si stava avvicinando,
per opportunità politiche, alla chiesa cattolica che proprio a causa della Massoneria nei decenni
precedenti, da Porta Pia in poi, aveva perso gran parte del suo potere. Solo con l'appoggio
del Vaticano,
questa era la convinzione di Mussolini, il neonato governo fascista poteva rafforzare il suo potere ed allargare
il consenso. E fu proprio in questo periodo che la Massoneria comincia a diventare
fortemente critica ed il Grande Oriente d'Italia prende le distanze dal Fascismo.
È molto interessante andarci a leggere i documenti e vedere, attraverso gli scritti
di Domizio Torrigiani e le riunioni della Giunta del Grande Oriente d'Italia, come ci sia
la consapevolezza di una difficile battaglia che va combattuta per il ripristino
della libertà e della democrazia. Torregiani sa, ne è consapevole, che la posta
in gioco è alta e che è difficile. Ossia il mantenimento del sistema democratico
parlamentare. Quello che Mussolini e i fascisti, influenzati entrambi dai nazionalisti,
rimproverano maggioramente alla Massoneria è quello di essere simbolicamente il
Nume tutelare della Democrazia, del Parlamentarismo, della Libertà di riunione, di
associazione e della libertà di stampa. Questo viene rimproverato ai Massoni: di
essere i paladini dei principi del liberalismo. Quello che è interessante sapere
è che accanto all'azione del Gran Maestro si situa un'azione se vogliamo ancora più
decisa, più forte, più incisiva del Sovrano Gran Commendatore del Rito Scozzese
Antico ed Accettato del Grande Oriente giustinianeo, Ettore Ferrari.
Repubblicano, anticlericale, uomo di principi e sentimenti Ferrari fondò
una rivista, Lux, che fu uno dei pochi esempi di "stampa libera", di confronto
e di possibilità di appassionata difesa dei principi democratici.
L'avventura editoriale di Ferrari durò due anni o poco più.
Il primo novembre 1926 in applicazione delle leggi fasciste restrittive sulla libertà
di stampa, il prefetto di Roma, con una sua ordinanza, imponeva la sospensione della
stampa massonica». Per il Grande Oriente d'Italia quasi
vent'anni di buio, mentre il Rito Scozzese continuò clandestinamente la sua attività.
Andrea Apruzzese
Riproduci il filmato oppure procedi con il download.
|