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Roma. Scandalo editoriale. Truffe legalizzate: corsi di scrittura e premi letterari a pagamento. Manuale di sopravvivenza per i giovani scrittori

Il prossimo 3 giugno alle ore 18, presso la libreria Odradek in via dei Banchi Vecchi 57 a Roma sarà presentato il libro-scandalo: "Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura", di Gordiano Lupi, edizioni Stampa Alternativa.
L’italiano si sa, ha l’arte nel sangue e anche lo spirito del viaggiatore. Che poi di Marco Polo ce ne ricordiamo solo uno e anche di scrittori non è che ci vengano in mente mille nomi fa lo stesso. Ma ci sentiamo cucite addosso sempre le migliori qualità e pretendiamo di vederle riconosciute. Per avere un minimo di visibilità però dobbiamo fare i salti mortali o, in alternativa, pagare salato. Nel mestiere dello scrittore è lo stesso. Assistiamo ogni giorno al radicarsi del sistema editoriale dominante Mondadori-Einaudi-Feltrinelli (tutte dello stesso padrone) e all’approvazione indiscussa del costanzosciò. Per chi non sta dentro il grande circuito son dolori. Allora ci dà qualche dritta preziosa l’editore e scrittore Gordiano Lupi, che ha scritto un manuale di autodifesa per gli scrittori che si affacciano sul mondo editoriale. Lupi fa subito una precisazione: non è né un grande scrittore né un grande editore e passa poi in rassegna i grandi della letteratura italiana che pubblicano senza fatica. Il nostro editore di Piombino, poco più che quarantenne lavora in banca, per vivere, e scrive per amore dell’arte, e, diciamolo, di Cuba. A capo di una piccola casa editrice, Edizioni Il Foglio,che ha anche una rivista, Il Foglio Letterario, riceve quotidianamente libri da pubblicare. E lo stesso Lupi invia le proprie opere ad altri editori per vederle pubblicate. Aggiungiamo anche le riviste, che sono il primo approdo per le composizioni più brevi, poesie e racconti, che tutti vorrebbero veder comparire sulla pagina lucida e sbandierare tra parenti e amici. Piccole vanità, sono concesse. Il problema allora qual è? Il problema, sottolinea Lupi (autore anche di “Cuba magica”, Mursia, 2003), è che troviamo alcune case editrici, per esempio una certa “L’autore Libri” di Firenze, e “Libroitaliano” di Ragusa, che pubblicizzano concorsi sulle prime pagine dei quotidiani. L’invito recita: invia il manoscritto e se merita te lo pubblichiamo gratis. Vai a leggere il bando su internet e sembra proprio tutto regolare. E lo è, è legale, ma la pubblicazione non è gratis; chiedono svariati milioni e zero distribuzione. Lupi denuncia senza peli sulla lingua, fa nomi precisi anche di riviste che prendono solo in giro (tipo Il Maltese, Fernandel), di autori tanto di moda che propongono il nulla: in testa Baricco “perculeggiatore a piede libero”, ormai asservito al dio denaro secondo l’autore; e ancora Galiazzo, Drago, Covacich, Genna, Trevisan, Busi, Pinketts, Brizzi, Ammaniti, Nori, Nove. E poi i corsi di scrittura creativa, che servono solo a riempire le tasche di chi li organizza, spesso nomi sconosciuti che ne sanno meno di chi si iscrive, ma anche quando sono famosi… Ancora in testa la scuola del re Baricco, la scuola Holden. Lupi è categorico: anziché sborsare soldi per i corsi di scrittura torniamo a leggere Buzzati, Tabucchi, Carver, Bukowski, John Fante. “Sostiene Pereira”, dice, vale più di cento lezioni di scrittura di Rocco Cotroneo. Il consiglio per l’artista da giovane? “Non contentatevi delle verità troppo facili, non rifiutatevi di pensare e date ascolto alle voci di chi non ha voce, ché lo scrittore di regime non è uno scrittore, quello è tutta un’altra cosa, si chiama Bruno Vespa o Maurizio Costanzo, imbrattacarte condito di leccaculismo tenace…” A voi la scelta, comunque libera, ricorda l’autore di Quasi quasi faccio anch’io un corso di scrittura, edito da Stampa Alternativa (www.stampalternativa.it ). Con stile ironico e pungente, conduce il lettore attraverso le trappole del mondo editoriale e cerca di offrire vie d’uscita. Un manuale, quello di Lupi, che è anche un diario di formazione, un esempio di come la vita, per fortuna, crea la parola e non il contrario; offre utilissimi consigli di lettura, e, soprattutto, è una raccolta di lezioni-racconti ironici e divertenti.

Rosa Manauzzi


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