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Latina. Corridoio Tirrenico. La Sinistra Ecologista contro Cuccioletta: «Ha mischiato con estrema ingenuità cose molto diverse tra di loro»

«Il signor Patrizio Cuccioletta, direttore del dipartimento del Territorio della Regione Lazio, in un'intervista apparsa ieri su ParvapoliS ribadisce la necessità del "Corridoio Tirrenico" adducendo alla mancata o insufficiente infrastrutturazione della viabilità autostradale il mancato decollo dell'economia pontina ed il declino delle attività produttive e del turismo, mischiando così con ingenua (?) semplicità problematiche completamente diverse tra di loro. Come dire: patate con cavoli». Spiega Francesco Parisi della Sinistra Ecologista: «Il declino delle attività produttive ha altre ragioni e spesso sono addotte da problematiche legate alle questioni di mercato o di marketing, alle questioni dell'accesso al credito, alle questioni dell'innovazione tecnologica e per quanto riguarda il turismo probabilmente imputabili alla mancanza di un'offerta degna di questo nome ed alla qualità dell'ambiente in cui si innestano le proposte degli operatori. Queste solo le questioni fondamentali da risolvere. Ma, giustamente un tecnico del dipartimento del Territorio della Regione Lazio non può sapere queste cose. Poi ammette, finalmente, che sono necessari i collegamenti trasversali con la viabilità autostradale. Cose che il centro sinistra ha detto sempre, tanto è vero che con la precedente giunta della Regione Lazio, quella di centro sinistra appunto, aveva prodotto già i progetti, reperito le risorse e le opere erano in fase di appalto quando la giunta Storace ha bloccato tutto. Inoltre, definisce, nell'intervista, come "Corridoio" la sola viabilità autostradale. Da tecnico dovrebbe sapere che il Piano Nazionale del Traffico definisce come "Corridoio Tirrenico" non la viabilità autostradale, bensi un Sistema. Un sistema integrato di mezzi di trasposto come quello su gomma, su ferro, su mare e di nodi di interscambio. Integrare tra loro strade, ferrovie, porti con opportuni nodi intermodali. Di queste altre cose il tecnico Cuccioletta non ne parla e non sappiamo perché. Da tecnico ce le dovrebbe insegnare. Invece le insegna il centro sinistra e farebbe bene il tecnico Cuccioletta ad impararle. Tra l'altro, se fosse stato presente in un recente convegno nazionale sul tema tenuto a Roma, dove la Regione Lazio era stata invitata, il rappresentante dell'INU (Istituto nazionale di Urbanistica) e vari docenti universitari hanno spiegato e ripetuto sino alla noia questo concetto che è, tra l'altro, acquisito da sempre in tutt'Europa. Sulla questione dell'impatto sul territorio, riferisce il tecnico Cuccioletta che il progetto è rispettoso della morfologia del territorio poiché non è altro che un ampliamento e risistemazione della Pontina. Se così fosse, allora di questo si tratta. Della sistemazione della Pontina. Ma il centro sinistra ha sempre chiesto la sistemazione e messa in sicurezza della Pontina. Oltre la normale manutenzione per il rifacimento del manto stradale e della sagoma per consentire il deflusso delle acque meteoriche, nonché della pulizia dalle erbacce, della segnaletica e della illuminazione. Ci dovrebbe spiegare perché per ottenere ciò dobbiamo spendere tre miliardi di euro, privatizzare una strada pubblica e far pagare ai pendolari il pedaggio dopo averli costretti ad utilizzare l'auto propria perché il sistema dei trasporti pubblici sia su gomma che su ferro sono carenti o inaccessibili. Di fatto l'impatto con il territorio è devastante sia sulle prime ipotesi progettuali che sulle altre. La prima ipotesi prevedeva un tracciato, tutto su pilasti, in quota e l'ultimo un tracciato completamente diverso in trincea o in galleria. Se la progettazione fosse stata fatta bene i progettisti avrebbero avuto la forza e le argomentazioni per sostenere la validità della soluzione indicata. Nei fatti così non è stato. Quindi vuol dire che il progetto è come la pelle di gomma che dove si tira se ne va, senza una logica e senza un criterio. Il tecnico Cuccioletta dimostra di non conoscere il territorio pontino perché, ad esempio, l'ultima soluzione proposta all'altezza di Latina, prevede una sezione autostradale in trincea che di fatto impedirebbe il deflusso delle acque delle falde freatiche aggravando il fenomeno di allagamento del territorio che avviene ormai da tempo in modo endemico. Bastano precipitazioni brevi ma intense a causare l'allagamento di strade e cantine nel centro urbano. Inoltre l'impatto risulterebbe devastante anche nei confronti dell'impianto viario definito nell'epoca della bonifica. Impianto che caratterizza culturalmente il territorio e che va salvaguardato nella sua integrità. È quantomeno singolare che il centro sinistra si trovi a difendere ciò che dovrebbe essere patrimonio di riferimento storico-culturale della destra. Criticabile o meno la bonifica con la sua realizzazione ha caratterizzato la provincia di Latina definendone la morfologia urbanistica ed economica concretizzandosi in tessuto produttivo e residenziale che ormai affonda le radici nella storia sia pur giovane di questo territorio. Ma probabilmente il tecnico Cuccioletta del Dipartimento del Territorio della Regione Lazio ha concezioni del tutto particolari sulle questioni sopra indicate oppure condivide le scelte politiche del centro destra da uomo di partito? Speriamo che dopo aver letto queste righe non ritenga di proseguire per la strada che ha indicato e che consideri gli aspetti sottolineati rivedendo gli indirizzi condividendo le nostre opinioni. Riteniamo nell'interesse di tutta la cittadinanza del territorio, sia di destra che di sinistra».

Elisabetta Rizzo


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