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Latina. Elezioni. Armando Cusani: «Sono un Outsider, non voglio avere il favore dei pronostici. Bartolomeo? È soltanto un trasformista...»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Armando Cusani, candidato per il
centrodestra alla presidenza della Provincia.
Lei si è definito un outsider. Per quale ragione?
«Perché bisogna avere rispetto per gli elettori, non abbiamo ancora votato, si voterà
il 12 e 13 giugno. Amo immaginare di partire da un consenso zero. Vedremo
cosa succederà in questi giorni. Abbiamo messo in moto un meccanismo finalizzato
alla comunicazione con la gente, partendo da idee chiare. Il voto è un valore
importante. Non è uno scambio, né un do ut dos. Al voto è legata sia la fiducia
della gente che il reale miglioramento delle loro condizioni. Per questo ritengo
che bisogna avere un approccio da outsider e non da chi ha il favore
dei pronostici». Come sarà la Provincia di Armando Cusani? Una Provincia
che guarda l'Europa, che ha l'Europa dentro?
«Una Provincia moderna che con l'Europa può fare molto per i cittadini,
partendo dall'economia, dal lavoro, dallo sviluppo. Può aiutare chi
è rimasto indietro, guardando alle politiche sociali e all'emergenza.
Un Ente che ponga al centro la centralità delle persone e la qualità della vita.
Questa è la Provincia che sognamo e che vorremo realizzare se dovessimo arrivare
al governo». Il suo diretto avversario, Sandro Bartolomeo, ha dichiarato
che questa è una Provincia delusa, quasi anestetizzata da 10 anni di amministrazione
di centrodestra... «Strano che se ne preoccupi, visto che lui pensava alla vigilia
di questa campagna alla secessione del sud e alla provincia di Cassino. Forse
ha le idee confuse. O forse sta da un'altra parte. O forse, amministrando la città
di Formia, si è estraniato dal contesto provinciale. Questo è un territorio che
ha grosse potenzialità che noi siamo chiamati oggi a sfruttare. E dobbiamo
partire con quanto ci ha lasciato in eredità la Giunta Martella che a sua
volta aveva ereditato un Ente in grosse difficoltà, anche di immagine, dopo
Tangentopoli. Ecco, bisogna ripartire da lì. Da una Provincia che metta la persona
al centro del suo interesse, che non potrà mai accettare dei comunisti, che non
potrà mai accettare una persona che si candida che fino a ieri pensava alla provincia
di Cassino, che non potrà mai accettare una persona che dice di voler fare tutti i servizi
pubblici e poi li esternalizza nel suo comune, una persona che pensa di diminuire
la pressione tributaria e poi nel suo comune mette la sosta a pagamento più alta della provincia
di Latina. Bartolomeo è un trasformista, uno che oggi dice una cosa e domani ne fa un'altra.
Almeno da questo punto di vista noi possiamo essere sì criticabili, ma coerenti».
Lei critica soprattutto i Comunisti Italiani, che hanno candidato alle europee un astronauta...
«Guardi, i comunisti per coerenza non avrebbero dovuto candidare proprio nessuno alle
elezioni europee perché sono antieuropeisti. Loro sono per il blocco orientale, che non
esiste più. Sono per un'Europa contro se stessa e l'Occidente. Noi siamo
per un'Europa orgogliosa dell'Occidente, fedele alleata degli Americani; un'Europa
progredita, democratica. Loro non so se siano o meno per lo sviluppo economico,
per il mercato globale. Vedete, ci sono grosse contraddizioni nelle candidature
del centrosinistra. Problematiche, programmatiche, sostanziali. Non sarà mica un
caso che il loro candidato siano costretti a prenderlo dalla luna».
Elisabetta Rizzo
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