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Roma. Le Colonne del Tempio. Stefania Luzi: «La storia, la leggenda e la fortuna di un'architettura che ha influenzato tutto l'Occidente»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Stefania Luzi, architetto, storica dell'arte, autrice del testo «Le Colonne ed il Tempio di Salomone. La storia, la leggenda, la fortuna» presentato a Villa Medici il Vascello a cura del servizio biblioteca del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, la Massoneria Italiana. Quali sono gli obiettivi che si prefigge con questo saggio? «Il Tempio di Salomone, e in particolare le colonne, hanno una simbologia particolarmente ricca che attraversa trasversalmente l'architettura di tutti i tempi: per gli ebrei rappresenta lo splendore del periodo salomonico, con la gloria di custodire l'Arca dell'Alleanza e le Tavole delle Legge; per i cristiani costituisce la cerniera tra Vecchio e Nuovo Testamento; per gli islamici è il luogo della Cupola della Roccia, edificata sulla pietra da cui Maometto ascese al Paradiso. Ma le colonne hanno anche un'importanza fondamentale anche nella stessa simbologia massonica, come accenno più volte nel corso del libro riservandomi di approfondire il tema in un'altra occasione. Oltretutto va segnalato che sull'argomento esiste già un pregevole lavoro, «Architettura e Massoneria» curato da Marcello Fagiolo che è un po' il precursore di questo generi di studi, approfondendo l'importante ruolo che rivestì la Massoneria Operativa nei secoli precedenti la fondazione della Massoneria Moderna, nel 1717. Ma torniamo al Tempio. Dalla sua distruzione definitiva nel 70 d.C. esercitò un'eccezionale influenza su teologi, "iniziati", storici, artisti generando un inesauribile mito, come architettura divina, indagata nella sua essenza simbolica e utilizzata come modello, che sopravvive fino ad oggi, nelle logge massoniche. Questo saggio è il risultato di 7 anni di studi per dare al composito tema una unitarietà inedita». Un argomento che non ha elementi di interesse solo artistici o architettonici... «La costruzione del Tempio di Salomone è importante anche sotto il profilo politico perché costituisce la grande opera del periodo monarchico. David, secondo re degli Ebrei e fondatore della dinastia di Giuda, si stabilisce nella conquistata fortezza di Sion eleggendo come capitale Gerusalemme, e ponendo fine alla diaspora del popolo nel deserto. Il Tempio che viene edificato per volere di Dio nella città serve quindi per conservare in un luogo permanente il Tabernacolo, la struttura mobile che conteneva l'Arca dell'Alleanza e le Tavole della Legge, certificando l'avvenuto arrivo nella Terra promessa». Perché la scelta di presentare il libro al Grande Oriente d'Italia? «Per vari motivi. Le colonne del tempio di Salomone hanno una simbologia molto importante all'interno dell'Istituzione, e la ricostruzione del Tempio e la leggenda di Hiram di Tiro rappresenta il cuore del suo patrimonio mitico e rituale, quindi la presentazione del mio libro trova qui una forte rispondenza di natura concettuale. Inoltre la presentazione si inserisce in una serie di incontri di altissimo livello tesi alla promozione della cultura latomistica e non. E devo ringraziare la Massoneria Italiana per avermi dato questa possibilità».

Sara Fedeli

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