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Roma. Le Colonne del Tempio. Paolo Portoghesi: «Ci sono dei valori anche nella progettazione architettonica. Come il dialogo e l'incontro»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Paolo Portoghesi, architetto tra i più importanti a livello
internazionale, docente presso l'Università La Sapienza di Roma. In occasione della
presentazione del saggio di Stefania Tuzi «Le colonne e il tempio di Salomone»,
Portoghesi ha ricevuto dal Gran Maestro Gustavo Raffi l'onorificenza "Galileo Galilei"
per il ragguardevole impegno nel dialogo interculturale.
Tale riconoscimento viene conferito a personalità illustri non appartenenti alla Massoneria che
ne condividano scopi, intenti e finalità. E la Massoneria, da secoli attenta al dialogo,
all'incontro tra le genti, alla Tolleranza non poteva non conferire la sua massima
onorificenza, in classe sole, ad un importante professionista che ha realizzato
il centro islamico più grande di Europa ed un'altra struttura di culto interconfessionale.
Ovvero ha dato forma all'ideale massonico per eccellenza: quello, appunto, della "fratellanza".
Arte, letteratura e cultura in genere possono aiutare a risolvere i conflitti che
attualmente infiammano il mondo? «Certamente sì, qualche tempo fa ricordo di aver
visto un Ebreo e un Palestinese abbracciarsi per la premiazione delle loro poesie
a un concorso letterario e questo è solo un esempio per ribadire che la cultura è nemica
dell'odio, l'obiettivo primario della mia vita è stato proprio creare un dialogo
interculturale per contribuire attivamente all'armonia di questo nostro mondo».
Ci vuole ottimismo? «Ovviamente sì e anche molto, ma del resto io sono un ottimista,
non potrebbe essere altrimenti»
Sara Fedeli
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