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Gaeta. Pozzi Ginori. Marina Narducci: «Sembrava non ci fossero alternative alla mobilità. Ma 60 famiglie non hanno smesso di avere paura»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Marina Narducci, impiegata della Pozzi Ginori.
«Tutto è cominciato il giorno 7 giugno, quando l'azienda ha pre-avvisato le sigle
sindacali. Il giorno 9 c'è stata la richiesta di messa in
mobililità, in nome della scarsa competitività di tre reparti dell'azienda.
Da allora è cominciato il nostro calvario e la, a questo punto legittima,
battaglia per tutelare i nostri diritti, visto che sembrava non esserci alcuna
alternativa possibile.
Pare comunque che la Sanitec abbia ventilato la possibilità di un reimpiego dei 60
in mobilità in una nuova azienda, tenuta finora sconosciuta». A proposito i sindacati
sono sempre stati piuttosto scettici. «Bisogna verificare che questa nuova società
sia in grado
di ospitare questi lavoratori - aveva dichiarato D’Arcangeli -. Sia chiaro, questi
ultimi dovrebbero godere delle stesse condizioni e degli stessi identici diritti.
Il nostro obiettivo è chiaramente quello di salvaguardare tutti i livelli occupazionali
e di garantire i diritti dei lavoratori».
Ma intanto degli obiettivi concreti li avete ottenuti...
«Abbiamo ottenuto il ritiro della procedura di mobilità. Ma la preoccupazione
resta alta».
Glauco Di Mambro
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