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Pontinia. Corridoio Tirrenico. Giorgio Libralato critica i Verdi Verdi: «Per loro esistono solo le variabili economiche. Sono pseudoambientalisti»
«Sul corridoio tirrenico meridionale, anche i Verdiverdi sono possibilisti, dichiarando
"nessuna protesta senza proposta"». Giorgio Libralato - del comitato contro il corridoio
di Pontinia - commenta le dichiarazioni apparse
nell'edizione di ieri del nostro quotidiano on-line. «Le loro tesi dimostrano che gli "ambientalisti
di destra" considerano l'ambiente e il suo rispetto solo una variabile economica.
Cioè se conviene lo tuteliamo, se non conviene distruggiamolo pure. Ma l'esponente di
questo pseudo-ambientalismo dimostra di non conoscere le alternative proposte dal comitato
contro il corridoio tirrenico meridionale nonché la normativa in materia. Per corridoio
(inteso nel sistema dei trasporti) viene considerato un sistema integrato di trasporto via
mare, su rotaia e via area e in ultimo su strada. Il progetto del corridoio tirrenico
meridionale contempla solo il trasporto su gomma. Ancora: il comitato contro ha chiesto
la realizzazione dei collegamenti trasversali (Cisterna - Valmontone, l'adeguamento della
SS 156, la Fondi-Ceprano e la Formia - Cassino) e l'adeguamento, la messa in sicurezza della
SS 148 Pontina esattamente quanto da anni tutte le forze politiche, economiche e sociali
della provincia di Latina ha proposto, deliberato e sottoscritto. Recepito quasi
completamente nella delibera Cipe del 21/12/01 dai rappresentanti del centro destra.
Il comitato contro il corridoio tirrenico ha inoltre proposto la realizzazione di qualche
km di ferrovia per collegare la struttura esistente al porto di Gaeta e al Mof, aumentando
ed integrando il trasporto via mare e via rotaia in alternativa al trasporto su gomma.
L'ultima proposta considera la realizzazione dell'alta velocità dal prossimo anno che
libererà la tratta ferroviaria della provincia di Latina che può quindi diventare la
metropolitana di superficie, senza dover realizzare un'altra struttura come auspicano
i Verdiverdi. Inoltre nessuno ha mai spiegato perché la terza corsia (della SS 148 Pontina)
può essere realizzata solo a pagamento e non mantenendo il diritto di percorrere gratis
una strada già pagata dai contribuenti, spendendo per mettere in sicurezza ed adeguare la
Pontina, 5 volte in meno rispetto al progetto del corridoio tirrenico meridionale. Si
riportano gli interventi ad un convegno che si è svolto mercoledì 5 maggio a Roma.
Titolo del convegno "corridoio tirrenico: le autostrade da dimenticare". Le associazioni
ambientaliste affermano che tali scelte autostradali non reggono per il loro elevato
impatto ambientale, la loro incidenza su aree agricole di pregio, sul paesaggio e su aree
di interesse storico ed archeologico. Ma anche perché i conti economici e sociali non
reggono. Il tutto supportato dallo studio comparativo effettuato dal Politecnico
(al convegno è intervenuto il docente di economia dei trasporti Marco Ponti) e
dall'università cattolica di Milano (rappresentata al convegno da Andrea Boitani docente
di economia). Secondo il prof. Ponti, "nei paesi sviluppati sono in uso tecniche di analisi
economica e finanziaria consolidate e neutrali per gli investimenti pubblici che nel
nostro paese sono sistematicamente ignorate, e tutto è affidato alla discrezionalità
politica, generando spessissimo investimenti inutili e trascurando quelli necessari,
come dimostrato dai nostri studi. Il caso dell'autostrada tirrenica è emblematico:
il traffico previsto è così limitato che, anche trascurando ogni considerazione
ambientale, risulta economicamente giustificato solo un modesto intervento di
miglioramento e messa in sicurezza del tracciato esistente". Al convegno di Roma
ha dato il suo contributo anche l'Università di Venezia, con l'intervento di
Maria Rosa Cittadini, docente di pianificazione dei trasporti: "Il problema è
che in questo modo si crea l'illusione che si possa accollare al concessionario
l'onere del finanziamento anche se i conti riguardo agli introiti previsti dai
pedaggi non tornano e lo stato si vedrà obbligato ad aumentare a dismisura il
suo contributo per la realizzazione dell'opera".
Andrea Apruzzese
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