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Itri. Libri sulla cresta dell'onda. Maurizio Costanzo: «La tivvù si fa per il pubblico che ti vede ed i saggi si scrivono per chi ti compra»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Maurizio Costanzo, autore del saggio «Chi mi
credo di essere», presentato ieri al castello di Itri nell'ambito della rassegna "Libri
sulla cresta dell'onda".
Tutto quello che avremmo voluto sapere sull'icona televisiva per eccellenza finalmente
ce lo racconta lui. In prima persona. In una confessione, un outing, uno sfogo. Non ne
poteva più di sentire parlare di sé a destra e a sinistra, un tanto al chilo. E allora
ecco l'uscita allo scoperto, senza filtri né protezioni, con tanto di nomi: Berlusconi
Silvio, Bonolis Paolo, D'Alema Massimo, Moretti Nanni, Prodi Romano, Santoro Michele,
Vespa Bruno... E De Filippi Maria.
Dopo il successo televisivo, un bagno di folla e autografi per un libro... «Io ringrazio chi abita
ad Itri per questa manifestazione di affetto, ringrazio chi ha comprato questo titolo
e chi ha fatto la fila per farselo firmare. Noi viviamo grazie a loro. La tivvù si
fa per il pubblico che ti vede, i libri si scrivono per il pubblico che ti compra.
Siamo totalmente, giustamente, e fortunatamente, nelle loro mani». Lei frequenta
da tanti anni stampa e televisione. Due ambiti che sembrerebbero quasi complementari
ma che hanno rapporti così difficili... «È un problema di sopravvivenza, una
questione di pubblicità. La televisione cattura più della carta stampata e quindi
c'è questa competitività sofferta di natura tutta commerciale». Ricordiamo
quando lei faceva in tivvù "Bontà loro", una trasmissione Rai di grandissimo successo,
terminava sempre con una domanda: cosa c'è dietro l'angolo? Ecco, oggi lo chiediamo
a lei. «Dietro l'angolo c'è un altro angolo. Dipende tutto dalla distanza tra un angolo
e l'altro. Può essere attaccato o può essere lontano». Ma lei vede un percorso buio
o luminoso? «Io sono ottimista. Avremo dei problemi, li supereremo».
Quale qualità la rende orgoglioso di essere italiano e quale difetto proprio non
sopporta? «Siamo un popolo che ha visto e superato moltissime cose. Ogni tanto
si lancia in ressa contro qualcuno, poi si pente e torna indietro. Io li amo
gli italiani, ecco. Nemmeno dico gli europei: gli italiani».
Claudio Ruggiero
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