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Roma. I radicali e la crisi. Marco Pannella: «Berlusconi non esce da questo scacco senza una coraggiosa rivoluzione liberista e liberale»
«Noi non riteniamo che esistano serie possibilità di una nostra partecipazione al governo
attuale o ad un altro governo Berlusconi, a meno che non le inventino. Ma vorrei dire al
premier che non si esce da questa situazione di crisi dello schieramento di centrodestra
senza che scandalo positivo della sua crescita, della sua trasformazione in altro, venga
avvertito nel profondo dall'opinione pubblica, attraverso scelte chiare, semplici,
comprese dal paese».
Marco Pannella - in un intervento in diretta a Radio Radicale, commenta così la situazione
all'interno del governo dopo le annunciate dimissioni del Ministro dell'Economia Tremonti.
Pannella ha ricordato che oggi "una crisi formale rischierebbe di far saltare in parlamento
la richiesta di base della Lega", ed ha ricordato al premier che i Radicali hanno
"almeno dal 1993 l'obiettivo della costruzione di un grande partito liberale di massa,
un partito che fosse alternativa e non mera alternanza rispetto alle fasi A e B della
prima repubblica. Riteniamo ancora maledettamente urgente la riforma radicalmente
liberale delle strutture del nostro Stato, come diceva Calamandrei. Noi allora, nel 1994,
proponemmo al premier di compiere questa iniziativa, e lui ci rispose con l'elezione
della Pivetti alla Presidenza della Camera".
Pannella si è rivolto anche allo schieramento di centrosinistra, e alla freddezza con
cui i DS stanno seguendo la campagna radicale per il referendum sulla procreazione
assistita, pure tanto criticata in Parlamento dai parlamentari di sinistra.
«Piero Fassino e il suo apparato si sono mobilitati per ingannare il proprio popolo» - dice
Pannella.
«Dicono e continuano a dire menzogna. E' un miserevole storia, volta a far guadagnare ai
successori di Berlusconi, in ogni modo, un rapporto privilegiato con la Cei. È un vero e
proprio esercizio continuo della menzogna, per ingannare gran parte dei 180 mila
consiglieri comunali e l'immensa maggioranza dei sindaci che potrebbero aiutarci a
raccogliere le firme. Non possiamo continuare a tacere».
«Noi diciamo che oggi c'e' una sola possibilità, quella di salvare dall'ostracismo e
dalla menzogna scelte da Fassino e da Rutelli la scelta referendaria, per portare a
casa una risposta moderata, liberale, che è quella che muove anche la coscienza dei
credenti», ha concluso Pannella.
Elisabetta Rizzo
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