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Roma. Globo d'Oro. Giuliano Gemma: «Sono sempre stato diviso tra due amori. Quello per il cinema. E quello, spesso nascosto, per la scultura»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Giuliano Gemma, ospite del Globo d'oro, una vita passata tra il cinema e la scultura. «Il tempo per dedicarmi alla scultura era sempre poco, tra un film e l'altro, tra un set un Paese e l'altro, nei momenti per così dire morti, che nel lavoro di attore si alternano a quelli frenetici. In quei brevi periodi ho sempre coltivato questo mio grande amore per l'arte, studiando con Maestri scultori, andando a studio a guardarli lavorare, provando ad imparare le tecniche di un mestiere così antico e meraviglioso. Per anni, dunque, ho cercato di capire ma anche ho imparato a lasciarmi andare a quello che sentivo. E così ho scoperto la gioia di vedere il blocco di materia che a poco a poco prende vita, si trasforma e diventa quello che le tue mani quasi da sole fanno: hai in mente una cosa ben precisa e, non sai come, ma alla fine prende forma». Ed ora sei qui nella cerimonia di consegna dei Globo d'oro da parte della stampa estera... «Hai visto mai porti fortuna e l'anno prossimo premino anche me?». Intanto come giudichi i nuovi registi italiani, com'è la salute del cinema italiano? «Mi sembra buona. C'è una generazione in gamba. Magari non molto numerosa. Ci sono registi bravi. Speriamo che si punti sempre più in un linguaggio internazionale per uscire da una dimensione spesso troppo provinciale». Prossimi progetti di Giuliano Gemma? «Prossimamente sarò il Colonnello Fioravanti nella serie tv della Rai "Il Capitano"».

Claudio Ruggiero

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