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Latina. Volley, arrivi e partenze. Roberto Santilli: «Henrique è un ragazzo con ancora molti margini di crescita. L'Italia gli darà molto»

Davanti le Telecamere di ParvapoliS Roberto Santilli, coach della Icom. Presso il Park Hotel di Latina, è avvenuto il "passaggio di consegne" tra i due centrali brasiliani Gustavo - che ha firmato un quadriennale con Treviso - ed Henrique, che per le prossime due stagioni giocherà nel capoluogo pontino. «Salutiamo Gustavo e gli facciamo gli auguri per i suoi impegni sportivi con la nazionale - ha esordito il Presidente della Latina Volley Pietro Cipollari -, auguri che vanno estesi anche per la prossima stagione: proveniamo tutti da esperienza sportive - ha aggiunto Cipollari - e sappiamo bene che l'atleta per rendere al massimo deve avere le condizioni mentali giuste e Gustavo, un ragazzo con il quale abbiamo avuto un rapporto meraviglioso, sia dal punto di vista umano che sportivo, ha tutto il diritto di provare a vincere qualcosa di importante nel nostro campionato e con Treviso avrà questa opportunità. Forse - ironizza il Presidente di Latina - non avrà una sistemazione bella come la nostra: se ne va nelle nebbie, nell' umidità di Treviso, lontano dal mare... Poi starà a lui stabilire se la società sarà migliore. Apriamo il capitolo Henrique - conclude il Presidente - ma proseguiamo sulla stessa linea con un altro brasiliano, un altro campione del mondo: un giocatore che viene per la prima volta in Italia e che quindi vuole ripercorrere le tappe che Gustavo si è conquistato; a Latina vivrà un'esperienza nuova sia con i tecnici, sia con la società sia per il campionato». Il tecnico Roberto Santilli ha ringraziato Gustavo soprattutto per il contributo che ha dato al gruppo fuori dal campo e ha sottolineato le caratteristiche dei due centrali della nazionale brasiliana: «Io ho conosciuto Gustavo ed Henrique in Argentina, ai Mondiali del 2002: loro erano i due titolari e mi hanno impressionato molto. Gustavo è un giocatore al top della propria condizione, Henrique invece un ragazzo con ancora molti margini di crescita e credo che l'esperienza italiana potrà completarlo».

Elisabetta Rizzo