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Anzio. Festival del Teatro Italiano. Debora Caprioglio: «All'inizio una carriera è sempre una favola. Poi diventa realtà. E bisogna costruirsela»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Debora Caprioglio, in occasione
della prima del Festival del Teatro Italiano con "Il sogno di Bottom".
Tu hai un ruolo un po' onirico, quasi da fatina...
«È un personaggio molto bello, quello di Tania. Una ulteriore prova
che si aggiunge a quelle che ho già fatto. Mi diverte molto fare esperienze
del genere. È un sogno». E tu vivi nei sogni o nella realtà, in genere?
«Mi piace anche sognare molto». E la tua carriera è stata una favola
all'inizio, no? «Sì. Gli inizi sono sempre così. Poi diventano delle realtà
e bisogna costruirle piano piano». Tu devi molto a Klaus Kinski. È
stato il tuo uomo ed il tuo padre spirituale. Una persona molto difficile.
Ti ha mai raccontato i problemi ed i litigi che ebbe per esempio con
Herzog. C'è qualche aneddoto? Ci puoi raccontare qualche cosa? Fu
solo odio o c'è stato anche amore? «Diciamo innanzitutto che stiamo
parlando di due geni e come tali non potevano non scontrarsi. Quando
due personalità così forti vengono a contatto lo scontro è quasi normale.
Insieme fecero grandi cose. Anche se si lasciarono un po' male».
Herzog ci scrisse anche un libro... «E venne fatto anche un film. Molto
bello». Tu hai avuto una svolta: da Tinto Brass a Francesca Archibugi.
Ti senti matura? «Ho fatto tanta esperienza. Ma non mi sento ancora
arrivata». Tu sei veneta, ottimista, come ti trovi nella società di oggi?
«Oggi più che ottimismo credo che occorra tanta solidarietà».
Claudio Ruggiero
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