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Latina. Doolin Street. Maria Corsetti lancia su ParvapoliS la sua proposta: proteggere le rotonde dalla sensibilità creativa degli artisti locali
Caro Mauro, l'altra sera sono stata al Doolin. Risultato: mi sono scolate un paio di pinte
di ottima Guinness. La nostra ineffabile città ha fatto il resto. Ma tu pensa - me l'hanno
riferito, non lo so se è vero - che un genio, uno che ne sa di architettura ed urbanistica,
ha visto Largo Vittime di Nassyria e che ha detto: l'aiuola - di forma triangolare - non
si armonizza con la struttura razionalista di Piazza della Libertà, occorre che diventi
quadrangolare. Torno a ripeterlo: non mi occupo di estetica, forse ha ragione lui. Solo
che non ha calcolato che, fino all'altro ieri e per decenni, prima delle aiuole e dei
monumenti, c'era una segnaletica orizzontale, ben visibile che delimitava una sorta
di piazzola a forma di spicchio, che terminava con un segnale stradale, dove ci
parcheggiavano le macchine i Carabinieri. Questo spicchio veicolava il traffico che
arrivava da via Eugenio di Savoia, mantenendolo sulla destra della piazza. Contemporaneamente
segnava il limite prima del quale fermarsi per chi voleva immettersi in via Costa. Sono
più di vent'anni che ho la patente e mai, dico mai, ho avuto mezzo problema in quel punto.
Fino all'altra sera, quando per l'appunto da Piazza della Libertà dovevo andare in Via Costa.
Ad occhio mi sono fermata dove una volta c'era la punta dello spicchio. Il problema è che
chi veniva da Via E. Di Savoia non aveva più lo spicchio a veicolarlo sulla destra, quindi
s'è allargato e 'naltro po' me viene addosso. Abbiamo abbassato entrambi i finestrini,
entrambi piuttosto alterati e convinti di avere ragione, quindi ci siamo mandati
reciprocamente immaginati dove. Adesso io spero che l'automobilista di cui sopra legga
queste righe: caro automobilista con il quale ho avuto un acceso scambio di opinioni, noi
non abbiamo colpa, è che ci hanno cambiato la piazza ed oltre ad imbruttirla, l'hanno
resa più pericolosa.
Scampato il pericolo, mi sono diretta verso la Q4 (hai voglia a dire che si chiama
Quartiere non so come, per tutti è la Q4). Avei voluto farne a meno, ma sono passata per
l'incrocio Via del Lido-Via dell'Agora. Orrore, l'amatissimo Fiore di Luce era spento!
Accade così che di notte è ancora più brutto che di giorno. In breve sintesi, di giorno ti
riservi di vedere l'opera per come è stata concepita, cioè un fiore di luce che brilla
nella notte e quindi tolleri il carciofo di latta che si staglia nel bel mezzo delle due
strade più trafficate di Latina. Ma di notte questa ferrraglia senza vita non ti va
proprio giù. Perplessa dall'oscuramento del prodotto di uno dei maestri pontini, ho
proseguito verso la Q4. Avevo appena superato il Morbella, quando proprio nel bel mezzo di
una curva che ti vedo... una rotonda vergine. Carina carina. Zitta zitta. L'ho fotografata,
s'è messa paura. "Ma questa non sarà mica n'artista locale", avrà pensato, " che me vole
appiccicà n'opera sua?". Ti
invio anche la foto, purtroppo è venuta scuretta, ma ti garantisco che il Fiore
di Luce mi è venuto ancora più scuro. Insomma, caro Mauro, le cose stanno così:
qualche genio (c'è un esubero di geni ultimamente) addetto alla viabilità urbana
si è reso conto che la rotonda è la soluzione assolutamente migliore per il traffico,
quindi ne sta piazzando una nutrita serie in tutti gli angoli della città. Ora se
ad ogni rotonda corrisponde un artista...
Maria Corsetti
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