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Duro intervento di Forza Italia dopo l'attacco a Nasso: «Gli elettori per fortuna se ne infischiano della stupidità di qualche pivellino che appartiene a forze politiche aventi la consistenza di un prefisso telefonico»

«Una recente dichiarazione di qualcuno, evidentemente non avvezzo alla politica, nei riguardi del Consigliere Comunale Michele Nasso lascia perplessi e sbigottiti». Sono parole di Stefano Zappalà, consigliere comunale di Forza Italia e Deputato Europeo e del coordinatore comunale Nicola Calandrini. «Fermo restando l'eventuale ricorso ad altre vie da parte dell'interessato, non si può non rilevare la goffaggine, la stupidità e l'inconsistenza delle affermazioni fatte. È diventato un gioco quotidiano, da qualche anno, affermare che solo i falliti della vita o gli incompetenti debbono gestire la cosa pubblica, e la giustificazione sta nell'indicare che i profittatori stanno solo da una parte ed in una ben precisa forza politica, ovvero Forza Italia. E purtroppo qualcuno anche non di sinistra, che invece farebbe bene a stare zitto, ogni tanto apre la stalla ai buoi. È cronaca di questi giorni che nel centrosinistra si scelgono per incarichi di prestigio personaggi che non hanno completato gli studi e che non hanno mai lavorato. In verità bisogna riconoscere che nessuno è portatore di una "patente di politica" né questa è associabile ad una specifica attività o ad un ben preciso curriculum scolastico. Però certo completare gli studi o riuscire nelle attività private è quanto meno un biglietto da visita non di poco conto. Il mandato popolare non è condizionato, altrimenti non si dovrebbe avere Ministro della Sanità un medico o Ministro dei Lavori Pubblici un ingegnere o un imprenditore, o Ministro della Giustizia un avvocato. Eppure nei governi di sinistra ci sono stati e ci sono. E certamente ci saranno in qualunque futuro Governo di qualunque colore. La politica è cosa seria e soprattutto non deve essere mai né attacco personale né informativa per la Magistratura. Per fortuna gli elettori non si fanno condizionare dalla stupidità manifesta di qualche pivellino peraltro appartenente a forze politiche aventi la consistenza di un prefisso telefonico».

Mauro Cascio


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