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San Felice. La Cultura del Mare. Giulio Andreotti: «La chiesa un pericolo per la società? Se non avessimo avuto il Vaticano nel dopoguerra saremmo tutti colati a picco.
Tutti. Pure Benedetto Croce ed i liberali»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS
Giulio Andreotti, in occasione del Premio La Cultura del Mare.
Quanto la cultura incide sull'evoluzione di una società?
«Io direi che è fondamentale. Soprattutto per l'Italia:
la cultura è il patrimonio più importante che ha».
La politica può guidare la cultura? «È importante che non
lo faccia. Anzi. Meno rapporti ci sono e meglio è. La politica
deve restare un'altra cosa. In molti periodi abbiamo avuto
confusione che oggi però mi pare che non ci sia».
Oggi noi però abbiamo una politica profondamente supina
di credenze religiose. L'allusione è ovviamente alla chiesa
cattolica che da sempre prova ad avere ingerenze sulla vita
politica, culturale e sulla società civile. La chiesa cattolica
è un pericolo per lo sviluppo degli italiani?
«Direi proprio di no. Se la chiesa cattolica non si fosse
mobilitata nel '48 saremmo tutti colati a picco.
E intendo proprio tutti. Pure Benedetto Croce e i liberali».
È un patrimonio di libertà».
Allo sportivo per eccellenza un giudizio sul calcio odierno...
«Io vivo di ricordi e di rimpianti. Oggi il calcio ha una
popolarità maggiore di prima. Ma le squadre sono diventate
delle aziende con dei costi spesso impossibili ed insostenibili».
Elisabetta Rizzo
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