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Latina. Rifiuti. La Margherita: «Cusani promette tempi brevi e ignora le difficoltà. Il termovalorizzatore? Non siamo pregiudizialmente contro»
«Dalle dichiarazioni degli amministratori di centrodestra sembra sempre che si siano appena
insediati al governo e che i problemi verranno risolti in tempi brevi».
Sono le parole di Francesco Aversa, Claudio Moscardelli, Eleonora Zangrillo del gruppo
de La Margherita.
«La situazione economica
è di grandissima difficoltà e nessun progetto o iniziativa è stata messa in campo con
successo, sia in termini di infrastrutture che in termini di servizi. Così il Presidente
Cusani annuncia la soluzione in tempi brevi del problema rifiuti, salvo dimenticare che
la Giunta provinciale di cui è stato assessore per anni è stata commissariata dalla
Regione Lazio per l’assenza del Piano Rifiuti, che ha prodotto un danno ai cittadini enorme.
Il conferimento in discarica ha costi sempre più esorbitanti e le risorse bruciate dai
Comuni vengono sottratte ai servizi per i cittadini. Cusani, al di là delle stazioni di
trasferenza o isole verdi, ossia discariche più contenute ai fini di una ulteriore
selezione di rifiuti, punta subito sul termovalorizzatore, magnificandone la
sicurezza e l’assenza di rischi per la salute, oltre ai vantaggi economici. A parte le
marce di tre anni fa dei parlamentari del Polo a Cisterna contro il termovalorizzatore,
la Margherita non è contraria in linea di principio alla realizzazione di un impianto di
questo tipo, sfida però il Presidente Cusani ad un confronto serio sui numeri, che oggi
non giustificano economicamente la realizzazione e la gestione di un termovalorizzatore
in provincia di Latina. Cusani afferma che vuole incentivare la raccolta differenziata e
una successiva fase di differenziazione dei rifiuti per poi conferire il resto al
termovalorizzatore. Questo significa realizzare impianti per il trattamento differenziato
e il riciclaggio dei rifiuti con annesse piccole discariche a servizio (quelle che Cusani
chiama isole verdi). Il restante volume dei rifiuti da conferire, significa produrre CDR,
ossia i rifiuti trasformati in combustibile per il termovalorizzatore. Il Piano Regionale,
tenuto conto del volume dei rifiuti prodotti in provincia di Latina e del suo abbattimento
con la raccolta differenziata e con l’ulteriore selezione e riciclaggio attraverso impianti
di trattamento, prevede a fronte di una ricezione di 675 t al giorno di rifiuti prodotti
in provincia, pari a 240.000 t / anno, un volume da bruciare nell’impianto di 200
tonnellate al giorno pari a 73.000 t all’anno. Ebbene, gli impianti non si realizzano
al di sotto di una capacità di 100.000 t all’anno, che è una dimensione già oggi non
più remunerativa e pertanto dovremo immaginare una dimensione maggiore delle centomila
tonnellate annue. Anche a prendere per buono il dato di 300.000 t all’anno che alcuni
organi di stampa riferiscono, ci troveremmo al limite della compatibilità economica
del termovalorizzatore, in una prospettiva di miglioramento futuro delle capacità
tecniche per la differenziazione e il riciclaggio dei rifiuti che potrà far diminuire
il volume residuo da bruciare. Dovendo prioritariamente perseguire una raccolta
differenziata spinta, nonché l’abbattimento ulteriore dei volume rifiuti con gli
impianti di riciclaggio, come lo stesso Cusani afferma di voler conseguire e come
previsto dal Piano regionale dei Rifiuti, tenuto conto della presenza di impianti
di termovalorizzazione già realizzati nel Lazio ed oggi non a regime (vedi Colleferro
e San Vittore), il residuo dei rifiuti prodotti non giustifica economicamente la
realizzazione di un termovalorizzatore, essendo insufficienti per far funzionare
a regime l’impianto. Saremo costretti a reperire da altre province o da altre
regioni i rifiuti per rendere economica la gestione dell’impianto e a far
pagare una tariffa di accesso al forno. È dunque necessario provvedere alla
raccolta differenziata e all’individuazione delle aree per gli impianti di
riciclaggio e compattamento dei rifiuti. Ciò abbatterà enormemente il volume dei
rifiuti e gli impianti di riciclaggio produrrebbero combustibile per i termovalorizzatori
già realizzati, recuperando così altre risorse oltre a poter finalmente chiudere la discarica
Borgo Montello. Partiamo da questi obiettivi e, una volta raggiunti, saremo disponibili
a confrontarci sulla reale necessità anche di un termovalorizzatore».
Elisabetta Rizzo
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