Giovedì 29/05/2025 
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Latina. Rifiuti. La Margherita: «Cusani promette tempi brevi e ignora le difficoltà. Il termovalorizzatore? Non siamo pregiudizialmente contro»

«Dalle dichiarazioni degli amministratori di centrodestra sembra sempre che si siano appena insediati al governo e che i problemi verranno risolti in tempi brevi». Sono le parole di Francesco Aversa, Claudio Moscardelli, Eleonora Zangrillo del gruppo de La Margherita. «La situazione economica è di grandissima difficoltà e nessun progetto o iniziativa è stata messa in campo con successo, sia in termini di infrastrutture che in termini di servizi. Così il Presidente Cusani annuncia la soluzione in tempi brevi del problema rifiuti, salvo dimenticare che la Giunta provinciale di cui è stato assessore per anni è stata commissariata dalla Regione Lazio per l’assenza del Piano Rifiuti, che ha prodotto un danno ai cittadini enorme. Il conferimento in discarica ha costi sempre più esorbitanti e le risorse bruciate dai Comuni vengono sottratte ai servizi per i cittadini. Cusani, al di là delle stazioni di trasferenza o isole verdi, ossia discariche più contenute ai fini di una ulteriore selezione di rifiuti, punta subito sul termovalorizzatore, magnificandone la sicurezza e l’assenza di rischi per la salute, oltre ai vantaggi economici. A parte le marce di tre anni fa dei parlamentari del Polo a Cisterna contro il termovalorizzatore, la Margherita non è contraria in linea di principio alla realizzazione di un impianto di questo tipo, sfida però il Presidente Cusani ad un confronto serio sui numeri, che oggi non giustificano economicamente la realizzazione e la gestione di un termovalorizzatore in provincia di Latina. Cusani afferma che vuole incentivare la raccolta differenziata e una successiva fase di differenziazione dei rifiuti per poi conferire il resto al termovalorizzatore. Questo significa realizzare impianti per il trattamento differenziato e il riciclaggio dei rifiuti con annesse piccole discariche a servizio (quelle che Cusani chiama isole verdi). Il restante volume dei rifiuti da conferire, significa produrre CDR, ossia i rifiuti trasformati in combustibile per il termovalorizzatore. Il Piano Regionale, tenuto conto del volume dei rifiuti prodotti in provincia di Latina e del suo abbattimento con la raccolta differenziata e con l’ulteriore selezione e riciclaggio attraverso impianti di trattamento, prevede a fronte di una ricezione di 675 t al giorno di rifiuti prodotti in provincia, pari a 240.000 t / anno, un volume da bruciare nell’impianto di 200 tonnellate al giorno pari a 73.000 t all’anno. Ebbene, gli impianti non si realizzano al di sotto di una capacità di 100.000 t all’anno, che è una dimensione già oggi non più remunerativa e pertanto dovremo immaginare una dimensione maggiore delle centomila tonnellate annue. Anche a prendere per buono il dato di 300.000 t all’anno che alcuni organi di stampa riferiscono, ci troveremmo al limite della compatibilità economica del termovalorizzatore, in una prospettiva di miglioramento futuro delle capacità tecniche per la differenziazione e il riciclaggio dei rifiuti che potrà far diminuire il volume residuo da bruciare. Dovendo prioritariamente perseguire una raccolta differenziata spinta, nonché l’abbattimento ulteriore dei volume rifiuti con gli impianti di riciclaggio, come lo stesso Cusani afferma di voler conseguire e come previsto dal Piano regionale dei Rifiuti, tenuto conto della presenza di impianti di termovalorizzazione già realizzati nel Lazio ed oggi non a regime (vedi Colleferro e San Vittore), il residuo dei rifiuti prodotti non giustifica economicamente la realizzazione di un termovalorizzatore, essendo insufficienti per far funzionare a regime l’impianto. Saremo costretti a reperire da altre province o da altre regioni i rifiuti per rendere economica la gestione dell’impianto e a far pagare una tariffa di accesso al forno. È dunque necessario provvedere alla raccolta differenziata e all’individuazione delle aree per gli impianti di riciclaggio e compattamento dei rifiuti. Ciò abbatterà enormemente il volume dei rifiuti e gli impianti di riciclaggio produrrebbero combustibile per i termovalorizzatori già realizzati, recuperando così altre risorse oltre a poter finalmente chiudere la discarica Borgo Montello. Partiamo da questi obiettivi e, una volta raggiunti, saremo disponibili a confrontarci sulla reale necessità anche di un termovalorizzatore».

Elisabetta Rizzo


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