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Latina. Emergenza rifiuti. Francesco Parisi (Sinistra Ecologista): «Cusani si dia da fare. Meno comunicati stampa e meno chiacchiere»
Cusani in uno dei suoi ultimi comunicati stampa:
"Emergenza rifiuti: la provincia mette a punto il progetto".
Un progetto che ad oggi non ha visto nessuno.
«Notiamo che oramai il presidente della Provincia Cusani non parla più in prima persona
ma disquisisce sulla stampa mediante interposto portavoce», osserva Francesco Parisi della Sinistra
Ecologista.
«Usa il portavoce anche per rispondere ai consiglieri provinciali, così come ha fatto di recente con il consigliere DS Guidi.
Tornando al tema, non comprendiamo perché Cusani rivolge la sua attenzione al passato accusando la precedente giunta regionale di centro-sinistra, Badaloni, di chi sa qiali inadempenze.
Però Cusani, anche per interposta persona, dimostra di avere la memoria corta, poiché dopo aver scoperto che il decreto Ronchi, n. 22 del 1997, imponeva alle province italiane di provvedere alla pianificazione del sistema integrato per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti partendo dalla differenziata e dislocando sul territorio provinciale tutte le attività e le attrezzature per attuarne i dettati legislativi, dimentica che da quella data la provincia di Latina si è di fatto data alla latitanza. Dovrebbe ricordare Cusani, che per questo la provincia è stata commissariata, senza ottenere, tra l'altro, alcun risultato, proprio dalla giunta Storace per inadempienza nei confronti della legge 22/97.
Cusani vada a leggersi i dati relativi alla raccolta differenziata della provincia di Latina e lo stato di attuazione del decreto Ronchi sul nostro territorio e vedrà quanto poco hanno fatto i suoi predecessori di centro destra.
Il centro sinistra su questo tema ha, giustamente sollecitato sempre, nell'interesse dei nostri concittadini della provincia, gli amministratori provinciali e comunali al rispetto delle leggi dello stato per la salvaguardia e la tutela dell'ambiente: "il problema dei rifiuti incide notevolmente su queste questioni".
Anche perché, i cittadini amministrati da personalità politiche al riguardo incompetenti e inadempienti dovranno contribuire, come già contribuiscono, con tariffe più elevate rispetto a chi ha attuato e rispettato i programmi che la legge prescrive.
Poi, se Cusani pensa che la politica degli annunci sia sostitutiva di quella dei fatti, si sbaglia di grosso.
Incarichi i professionisti per la redazione del piano, faccia i dovuti passaggi nelle commissioni comunali e provinciali, attivi un confronto democratico sulle localizzazioni delle strutture, nel frattempo avvii il programma di informazione e poi può a pieno diritto
Vantarsi, una volta raggiunti, dei risultati.
Non ha senso e non è corretto parlare male di chi ha sollecitato più volte la provincia di Latina ad adempiere al rispetto del decreto Ronchi, nella fattispecie la giunta Badaloni ed i consiglieri dell'opposizione, senza che i compagni di cordata di Cusani abbiano mosso un dito per procedere nella direzione giusta per la soluzione del problema dei rifiuti.
Questo è rimasto fino ad oggi qual'era sin dal 1997. Irrisolto.
Cusani consulti i dati del ministero dell'ambiente e quelli prodotti dall'UPI (Unione delle province italiane) e si renderà conto in quale abisso di arretratezza si trova la nostra provincia.
Poi, leggendo e studiando il decreto Ronchi, capirà anche come dovrà procedere per la pianificazione ed operare al meglio per l'articolazione delle procedure. Non si metta in testa di dover partire dalla fine del processo di smaltimento, ossia incenerendo tal quale i rifiuti.
Dovrà avviare subito la raccolta differenziata e a valle del processo potrà pensare di installare un termovalorizzatore. Valutandone l'economicità però, perché, secondo i nostri conti l'impianto, per il volume residuale che il nostro territorio provinciale potrà conferire, non potrà essere economicamente conveniente per una ottimale gestione dell'impianto.
Si dia da fare e faccia meno chiacchiere».
Elisabetta Rizzo
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