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Latina. Nuovi assetti di Giunta? Claudio Moscardelli: «La vicenda del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare è soltanto un'ammuìna estiva»

«La vicenda del Piano per l’Edilizia Economica e Popolare ha del grottesco». Il Portavoce dell’Ulivo in Consiglio Comunale Claudio Moscardelli osserva: «L’attacco del Presidente Di Matteo alla sua maggioranza si inserisce nello scontro in atto tra A.N., UDC e F.I. su nuovi assetti di giunta, nomine di dirigenti e questioni urbanistiche. In realtà delle problematiche relative al blocco dell’edilizia e alle esigenze connesse a quella economica e popolare non interessa a nessuno della maggioranza. Latina è priva di un PEEP (Piano per l’Edilizia Economica e Popolare) in quanto il precedente risale ormai a oltre trent’anni fa. L’Amministrazione Comunale ha affidato ad un consulente esterno (prof. Acocella ) lo studio del fabbisogno complessivo a livello edilizio al fine di varare un nuovo Piano, che dovrà stabilire la quota da assegnare all’edilizia economica e popolare nell’ambito dello sviluppo edilizio complessivo della città, quota che per legge non può essere inferiore al 40% e non superiore al 70% di detto sviluppo previsto. La Commissione Urbanistica dovrà affrontare due elementi: la scelta della quota percentuale e il bando pubblico per reperire le aree da assegnare. Dal dicembre del 2003 è ufficiala la delibera di Giunta Regionale che assegna 10 mesi per poter accedere ai fondi stanziati e per l’edilizia economica e popolare. A febbraio dello scorso ano il Sindaco ha incontrato le associazioni interessate per garantire l’assegnazione delle aree alle cooperative già finanziate e le aree per accedere ai nuovi finanziamenti in scadenza a ottobre 2004. Ebbene, è del tutto risibile e strumentale la polemica interna alla maggioranza che aveva tutto il tempo per programmare i passaggi necessari per poter assolvere gli impegni presi. La stessa convocazione il 12 di agosto la dice lunga sulla mancanza di serietà della maggioranza che non si è neppure preoccupata di assicurare il numero legale della commissione. Abbiamo più volte sollecitato anche a mezzo stampa l’Amministrazione ad affrontare il problema delle aree per l’edilizia residenziale pubblica e i passaggi ufficiali della delibera di Giunta Regionale e dell’incontro con le associazioni di cooperative tolgono ogni alibi alla responsabilità politica di A.N., U.D.C. e di Forza Italia, che gioca a chiamarsi fuori, scaricando inutilmente sugli Uffici un problema che è prettamente politico e che va ricondotto all’inefficienza della maggioranza stessa. Abbiamo ancora i tempi per affrontare in settembre le questioni essenziali. La scelta della quota percentuale da assegnare all’Edilizia Economica e Popolare su quella complessiva di sviluppo edilizio deve essere operata tenendo conto della necessità di non fermarsi al minimo previsto per legge, in quanto una quota maggiore del 40% è auspicabile anche a fronte della funzione calmietratrice del mercato che l’edilizia economica e popolare può assumere, in presenza di una congiuntura sfavorevole per la stagnazione dei mercati azionari e del conseguente investimento sugli immobili, che ne ha fatto schizzare i prezzi alle stelle, con enormi difficoltà per le giovani coppie e per le famiglie che da anni hanno risparmiato per poter acquistare una casa e che negli ultimi ani hanno visto frustrata questa aspirazione. In secondo luogo, nel bando per la scelta delle aree dovrà tenersi conti degli aspetti di pianificazione urbanistica, in quanto al scelta delle aree dovrà rispondere ad alcuni criteri, in particolare alla necessità di non creare aree separate e sfruttare questa opportunità per un lavoro di ricucitura e riqualificazione della Città, in particolare anche per il rapporto tra centro storico e la città nuova, oltre ad evitare che la zona centrale diventi un quartiere di lusso off limit visti i livelli degli immobili (oltre 3.000,0 euro al mq). L’assenza di un nuovo P.R.G. ci costringe a scelte a pezzi, secondo la filosofia imperante oggi al Palazzo di Pazza del Popolo: è essenziale però che le scelte delle aree siano almeno inquadrate in una prospettiva più ampia che ci consenta di supplire a questo vuoto di programmazione per il futuro sviluppo. Le polemiche strumentali per un posto in più o in meno interessano davvero poco, soprattutto perché comunque F.I. e U.D.C. mostrano i muscoli ma hanno ledearship provinciali che non hanno alcuna intenzione di alterare gli equilibri che assegnano Latina ad Alleanza Nazionale: insomma è solo ammuina estiva e per di più a danno dei cittadini, in particolare delle fasce di più deboli e disagiate».

Elisabetta Rizzo


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