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Latina. Piano Regionale per le attività estrattive. Maria Annunziata Luna: «Ancora una volta traguardiamo un grande risultato...»

«Il PRAE costituisce uno strumento innovativo per programmare con precisione lo sviluppo del settore estrattivo che per anni, prima dell'avvento della giunta Storace, ha vissuto un periodo di difficoltà dovuto all'assenza di interventi. Riconoscendone l'importanza sotto il profilo imprenditoriale ed occupazionale, la Regione Lazio ha invece lavorato in questi ultimi 4 anni per restituire agli operatori del settore estrattivo dignità imprenditoriale. La definitiva approvazione del piano regionale delle attività estrattive costituisce, quindi, un punto di partenza sia per le imprese, sia per i lavoratori, sia, infine, per il rispetto dell'ambiente». Così il Presidente della Commissione Attività Produttive del Consiglio Regionale del Lazio Maria Annunziata Luna commentando l'approvazione da parte della Giunta regionale del Piano Regionale per le Attività Estrattive.
«Lo scorso novembre - prosegue Luna - in occasione di un incontro a Latina con i rappresentanti delle Associazioni di categoria e degli imprenditori del settore estrattivo, avevo anticipato l'imminenza della stesura completa del PRAE. La notizia, lo ricordo bene, era stata accolta sì con molto entusiasmo, ma anche con un certo scetticismo da parte di chi era abituato ad anni di inerzia e di facili proclami. L'attuale Governo Storace ha lavorato con serietà sulla stesura del PRAE di cui oggi, in pieno agosto, viene data notizia, perché in Regione si continua a lavorare, come è giusto che sia. Alla stesura del PRAE hanno collaborato i tecnici della Regione, l'Agenzia sviluppo Lazio e il Centro di eccellenza, previsione, prevenzione e controllo dei rischi idrogeologici (Ceri) dell'Università "La Sapienza" di Roma. Si tratta di un'opera grandissima, comprendente circa 150 tra elaborati e cartografie che tracciano la mappatura del territorio e di tutte le attività estrattive del Lazio evidenziando i vincoli paesaggistici ed idrogeologici, le aree protette, la viabilità, l'urbanizzazione. A questo importantissimo strumento di pianificazione territoriale si andrà ad aggiungere, tra qualche mese, la Legge sulle Cave, licenziata presso la Commissione Attività Produttive, da me presieduta, e che sarà discussa al più presto in Consiglio Regionale. Con questi provvedimenti la Regione ancora una volta dimostra di guardare all'imprenditoria, promuovendo uno sviluppo che rispetta territorio ed ambiente, salvaguardando economia ed occupazione, sia quella diretta che quella derivante dall'indotto. Non dobbiamo infatti dimenticare che il Lazio è una delle regioni italiane più importanti nel settore estrattivo, con 410 insediamenti, 370 aziende, duemila addetti, un indotto di altre 10.000 unità ed un giro di affari che, tra ordinativi interni ed esportazioni, si aggira intorno ai 350 milioni di euro annui».

Mauro Cascio


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