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Latina. Fecondazione Assistita. Margherita Hack e Ferdinando Aiuti scrivono a Zaccheo: «Senza l'aiuto dei comuni il referendum radicale fallirà»

Mentre il Sondaggio effettuato dal Comitato promotore referendum (promosso da Radicali italiani e dall’Associazione Luca Coscioni) rileva come in oltre due terzi delle Segreterie comunali non sia stata finora raccolta nemmeno una firma, cinque tra i più autorevoli scienziati del nostro Paese hanno scritto ai comuni italiani per invitarli ad attivare il servizio pubblico del quale sono titolari. La lettera, inviata via fax a tutti i Sindaci degli 8.100 Comuni italiani, è sottoscritta da: Margherita Hack, Socio dell’Accademia Nazionale dei Lincei, Professore emerito Università di Trieste; Giulio Cossu, Direttore dell'Istituto per le cellule staminali del San Raffaele di Milano, Professore ordinario di Istologia e embriologia medica all’Università La Sapienza di Roma; Gilberto Corbellini, Professore ordinario di Storia della medicina all’Università La Sapienza di Roma; Ferdinando Aiuti, Presidente dell’Anlaids e Ordinario di Immunologia clinica e allergologia all'Università La Sapienza di Roma; Mauro Barni, Vicepresidente Comitato Nazionale di Bioetica e Ordinario di Medicina Legale all’Università di Siena. «Come donne e uomini di scienza ci appelliamo a Lei perché contribuisca a rendere possibile nei prossimi giorni un’impresa politica di straordinaria importanza per la scienza medica e la salute dei cittadini; un’impresa che rischia di fallire se non verrà attivato un servizio pubblico del quale anche Lei è titolare. Come Lei sa, è in corso in questi giorni una corsa contro il tempo per la consegna di 500.000 firme referendarie per l’abrogazione della legge 40 in materia di procreazione medicalmente assistita. Si tratta di una legge che impone divieti e restrizioni insensati alle tecniche di fecondazione assistita, all’analisi pre-impianto sull’embrione volta a individuare malattie genetiche, alla ricerca scientifica sulle cellule staminali embrionali, che costituisce speranza di vita e di cura per milioni di persone nel nostro Paese. Il potere assegnato dalla legge a Lei e agli altri Sindaci degli oltre 8.000 comuni d’Italia di autenticare le firme dei cittadini sui referendum (e di delegare Consiglieri e funzionari comunali a farlo) rappresenta al tempo stesso una opportunità politica e una grande responsabilità. Lo spirito e la lettera della legge consegna infatti nelle vostre mani la possibilità di attivare un vero e proprio "servizio pubblico" per i cittadini, anche al di là della condivisione dell’iniziativa referendaria. Basterebbe che una piccola parte delle centinaia di migliaia di persone indicate dalla legge come autenticatori raccogliesse almeno una manciata di firme per superare di slancio e in pochi giorni un obiettivo altrimenti a rischio. Ecco perché, Egregio Signor Sindaco, facciamo appello alla Sua responsabilità di "Primo cittadino" affinché intervenga al più presto, dandoci comunicazione delle iniziative da Lei intraprese».

Mauro Cascio


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