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Latina. Nucleare, aperture dal Governo. Il Cirn: «Una presa di posizione importante, quella di Garparri. Speriamo si cambi politica»
Il Comitato Italiano per il Rilancio del Nucleare (CIRN), prende atto con viva soddisfazioni
delle dichiarazioni che il ministro Maurizio Gasparri ha rilasciato ad Erice, con le quali
l’autorevole membro del Governo individua in scelte emotive e disinformate i motivi che
portarono l’Italia a rinunziare all’utilizzo dell’energia nucleare a fini di
elettrogenerazione, con grave danno per lo sviluppo del Paese. A favore del nucleare si è
espresso, sempre in occasione del convegno di Erice, anche il professor Antonino Zichichi
che come promotore e presidente del consesso internazionale di scienziati gode di un
indiscusso prestigio planetario.
«Le dichiarazioni che il ministro Maurizio Gasparri, autorevole esponente del Governo,
ha fatto ad Erice in tema di ricorso all’energia nucleare – sostiene l’ingegner Paolo
Fornaciari, Presidente del CIRN – rappresentano un importante segnale delle ormai mature
condizioni per la ripartenza del nucleare in Italia, a cominciare dal riavvio delle
dimesse centrali elettronucleari di Caorso e di Trino Vercellese».
«Quella del ministro Gasparri – puntualizza il Presidente del CIRN – è la prima
inequivocabile presa di posizione in tal senso di un esponente qualificato di Governo,
che peraltro fa seguito a più morbidi e diplomatici accenni di altrettanto qualificati
esponenti della Maggioranza».
«Certo siamo solo agli inizi – prosegue l’ingegner Paolo Fornaciari – e quanti per varie
ragioni hanno osteggiato il nucleare non accennano a demordere. Ancora oggi leggiamo sul
“Corriere della Sera” affermazioni politicamente corrette, quali quelle di Foresta Martin
secondo cui per la ripartenza del nucleare sarebbe necessario un nuovo referendum, o che
la costruzione di una centrale nucleare richieda almeno 10 anni di tempo».
«Si tratta di affermazioni prive di fondamento, che un quotidiano di tradizioni dovrebbe
meglio ponderare per non compromettere il suo prestigio – conclude l’ingegner Paolo
Fornaciari, Presidente del CIRN – La moratoria di cinque anni e non l’uscita, decisa
il 18 dicembre 1987, in relazione a nuove costruzioni, e pertanto ancor meno lo
smantellamento, deciso alla vigilia della scorsa tornata politica, delle centrali
esistenti, sono state decisioni politiche a posteriori, solo strumentalmente
giustificate con il riferimento al referendum, i cui quesiti riguardavano tre aspetti
marginali e non determinanti. Per quanto riguarda i tempi di realizzazione, la Westinghouse,
interpellata dal CIRN, ha garantito, alla presenza del professor Sergio Garribba,
Direttore della Direzione Generale Energia, per il suo innovativo AP-1000 l’erogazione
ai morsetti di centrale a distanza di 36 mesi dall’apertura del cantiere. Analoghe
valutazioni sono state espresse al CIRN da EdF».
«La stampa nazionale – interviene l’ingegner Giorgio Prinzi, Segretario del CIRN
– è purtroppo su questioni quali il nucleare fortemente fideista, acritica,
censoria. Anche il più diffuso quotidiano nazionale non riesce a dibattere l’argomento,
senza assumere un atteggiamento preconcetto ed erroneo. Figuriamoci gli altri».
Elisabetta Rizzo
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