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Latina. Pianta Organica e Convenzioni. Paolo Spolon: «Noto che molti si trovano d'accordo. Ma ci sono da giorni primogeniture strane...»
«Negli ultimi giorni ho avuto modo di leggere alcune dichiarazioni rese in merito ai problemi
di convenzioni e pianta organica che mi hanno non poco sorpreso. La sorpresa è stata da un
lato piacevole, perché mi conforta sapere che finalmente tutti si trovino d’accordo
sull’opportunità di procedere ad una riorganizzazione della macchina amministrativa; d’altro
canto devo constatare amaramente che sono in troppi a rivendicare la primogenitura su un
problema che l’Amministrazione Comunale, e il mio Assessorato al quale compete per delega,
non avevano affatto trascurato fin dall’inizio della legislatura, ma sul quale avevano
anzi posto particolare cura e attenzione. Semmai sono proprio alcuni di quelli che oggi
affermano la non procrastinabilità dell’attuale situazione ad aver ostacolato e di fatto
bloccato il processo di rinnovamento da noi avviato».
Spiega l'assessore al personale Paolo Spolon:
«Alla fine del 2002 l’Assessorato al Personale aveva iniziato a considerare il problema di
una revisione della struttura organizzativa dell’Ente. In accordo con quanto espresso
dal programma sindacale si era pertanto giunti alla definizione dei criteri generali
da adottare in Consiglio Comunale.
Tali criteri sono stati posti al vaglio della Commissione Consiliare Permanente agli
Affari del Personale, che li ha approvati nella seduta del 20/1/2003, con l’astensione
dei consiglieri di Forza Italia.
Successivamente la Direzione Generale aveva elaborato una proposta di deliberazione
(la n.232 del 14/3/2003) da sottoporre all’attenzione del Consiglio Comunale per
l’approvazione dei criteri generali ai sensi dell’art.48 comma 3 del D.Lgs. n.167/2000,
e l’aveva trasmessa in data 20/3/2003 al Presidente del Consiglio Comunale per
l’inserimento nell’O.d.G. Tuttavia, a causa di alcuni interventi politici,
il Consiglio Comunale nella seduta del 13/5/2003 decide di rinviare l’analisi
della proposta.
Ancora oggi trovo che quella decisione fu quanto mai inopportuna, poiché eventuali
modifiche potevano essere discusse ed approvate proprio in sede di Consiglio Comunale;
al di là delle modifiche era necessario dare l’avvio ad un confronto su quei temi, per
giungere ad un accordo che ci permettesse di dare l’avvio al rinnovamento dell’ente e
che risolvesse una volta per tutte l’annoso problema delle convenzioni esterne.
Tra l’estate del 2003 e l’inizio del 2004 la discussione è continuata all’interno
della Commissione al Personale. Io personalmente ho sollecitato il Sindaco, la
Presidenza del Consiglio e i Capigruppo Consiliari (la mia ultima nota risale
al 22 luglio 2004) affinché la discussione venisse portata finalmente
all’esame del Consiglio Comunale. Ribadisco infatti che la sede
appropriata per la definizione di questi argomenti è l’aula del Consiglio,
cui spetta esaminare la proposta elaborata dal Settore e apportare le
eventuali modifiche che si riterranno opportune.
Spero pertanto, a questo punto, che le sollecitazioni giunte in questi
giorni da parte
di forze politiche e sindacali stiano a significare che il tempo per la soluzione di
questa problematica è arrivato, e che il lavoro svolto negli ultimi due anni dall’Assessorato
al Personale sarà finalmente premiato con l’approvazione degli atti da parte del Consiglio
Comunale».
Andrea Apruzzese
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