Parvapolis >> Politica
Latina. Politica e territorio. Claudio Moscardelli: «Forza Italia e Udc. trattano il capoluogo solo come serbatoio elettorale. Mentre An...»
In provincia di Latina emergono da tempo forti disagi da diverse aree, alcune delle quali
vengono alla ribalta più per la capacità o l’ostinazione di qualche amministratore che
per l’assunzione del problema della classe di governo provinciale. Oggi, si sente forte
il disagio dell’area nord della provincia, ma altrettanto pongono questioni l’area dei
Monti Lepini, come il sud della provincia. Il tema non è demonizzare le proposte che non
si condividono (vedi nuova provincia del sud) o di liquidare chi pone questioni
attribuendogli solo fini strumentali (vedi Carturan). La questione è che la politica
deve andare oltre la denuncia per dare risposte ai disagi e alla mancanza di coesione
dei territori provinciali, che nasce dall’assenza di sviluppo, dalle difficoltà
economiche e sociali che spingono ciascuno a trovare soluzioni per proprio conto.
Ciò rischia di dissolvere la provincia di Latina. In questo contesto i leader provinciali
di Forza Italia e dell’UDC acuiscono i problemi trattando Latina e il nord solo come
serbatoi elettorali, mentre A.N. vive in uno splendido isolamento vagheggiando di una
Latina Capitale, il cui ruolo viene frainteso dalla destra come autoreferenzialità e
accentramento. In questi dieci anni di amministrazione provinciale, l’incapacità della
guida e complessivamente della squadra che ha governato l’Ente ha appesantito i problemi
strutturali e i ritardi che ci trasciniamo da tempo. Tuttavia, dieci anni sono passati
invano e l’inesistenza di un governo provinciale, al di là dell’efficiente rete clientelare,
insieme alla sparizione dei grandi partiti di massa che tenevano l’unità della provincia,
hanno prodotto danni sempre più pesanti ad una realtà che già aveva nel 1990 i segni della
crisi imminente, con l’uscita dalla Cassa per il Mezzogiorno. La mancanza di un governo
delle crisi e delle emergenze e di una politica di sviluppo per tutta la provincia
producono insoddisfazione e allora il tema della rappresentanza (assessorati) è vissuto
come unico ancoraggio per tentare di dare risposte alle proprie comunità oppure si
ricorre alla scorciatoia della minaccia di aggregarsi ad altre realtà provinciali, a Nord
o a Sud della nostra provincia. La Margherita della provincia di Latina si è fatta carico
di sviluppare iniziative politiche e di indicare delle proposte. 1) La questione del
riequilibrio della funzione della Regione. Il nuovo Statuto regionale (definitivamente
approvato) e la nuova legge elettorale (su cui si sta discutendo) sono appuntamenti
cruciali per il futuro dei territori provinciali e della stessa Regione Lazio. È
prioritario il riequilibrio delle rappresentanze istituzionali a favore delle province,
sino ad oggi fortemente penalizzate, essenziale per poter dirigere risorse per servizi
e infrastrutture indispensabili allo sviluppo della provincia; 2) creazione di un sistema
del Lazio sud attraverso una collaborazione stretta e concretizzata a livello
istituzionale tra Frosinone e Latina, con la Provincia di Roma in funzione di cerniera
tra Roma e i territori provinciali. Allo scopo abbiamo proposto un patto a cui
aderirono, proprio a Latina in un convegno del partito, Gasbarra e Scalia, presidenti
delle Province di Roma e di Frosinone, per mettere in campo con la provincia
di Latina un raccordo politico, istituzionale ed amministrativo per concertare
politiche di sviluppo e di gestione del territorio, per i servizi e per le
infrastrutture strategiche, per unire il peso economico e demografico
al fine di accrescere quello politico in ambito regionale, sul modello
adottato in ambito europeo da alcune regioni trasnazionali (vedi comunità ADRIA).
Solo in quest’ottica è possibile dare una risposta politica ai disagi del
nord come a quelli dei Lepini e degli altri territori della provincia. La
nostra proposta di modifica delle legge elettorale regionale si sta muovendo
nella direzione di una maggiore rappresentanza delle province e questa è la
prima priorità. In secondo luogo, l’idea di mutuare il modello delle elezioni
provinciali per le regionali(avanzata da Rodolfo Carelli) serve a dare pari
opportunità a tutti i territori di eleggere un proprio rappresentante, che
comunque dovrà farsi carico di tutto il territorio provinciale, anche di
quello dei collegi concorrenti. Per questo è la politica che deve sempre
assolvere alla propria funzione. Sul tema della legge elettorale chiederemo
la convocazione dei consigli comunali per poter partecipare al confronto in
atto e per sostenere con più forza le esigenze del territorio.
Maria Corsetti
|