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Latina. Fecondazione assistita, il Gran Maestro scende in campo. Raffi: «Il solito tentativo oscurantista e clericale di soffocare le libertà»

«L'attuale legge sulla procreazione assistita manifesta non solo l'ennesimo ritorno di pregiudizi religiosi, che tentano di sostituirsi alle scelte dell'individuo, ma anche il solito tentativo clericale di subordinare la libera ricerca scientifica ai dogmi metafisici. Come con Galileo Galilei, l'oscurantismo religioso tenta oggi di imporre limiti legali alla scienza, al progresso ed alla creatività umana». Lo ha detto il gran maestro del Grande Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, Gustavo Raffi, intervenendo nel dibattito sulla procreazione assistita. «Il diritto positivo ­ ha aggiunto il Gran Maestro - deve restare separato dalla morale, così come lo Stato deve tutelare la propria indipendenza dalla religione. È questo il principio laico sul quale si fondano tutti i moderni Stati democratici di diritto e che è stato affermato dopo oltre quattro secoli di lotte per vedere prevalere questo principio di libertà e di tolleranza. Lotte che hanno visto la Libera Muratoria universale sempre in prima linea». «La Libera Muratoria universale ha, infatti, svolto un ruolo storico e culturale di fondamentale importanza in questa conquista ed ora è chiamata a difenderla dagli integralismi sempre rinascenti, sempre in agguato per tornare con il loro dispotismo intollerante a privare l'essere umano della libertà di pensare autonomamente». «Occorre difendere ­ ha concluso il Gran Maestro Raffi - oggi, come in passato, la libertà dell'essere umano, le sue scelte individuali ed il progresso della conoscenza scientifica. In materie moralmente opinabili e soggettive, come quelle riguardanti la procreazione, è opportuno affidare il quadro conoscitivo solo alla scienza, e le scelte sempre difficili, alla coscienza dell'individuo. Meno si legifera in proposito meglio è per la libertà di tutti».
Intanto in tutti i comuni è ancora possibile, per tutto il mese di settembre, raccogliere le firme per il referendum abrogativo richiesto dai Radicali Italiani.

Mauro Cascio


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