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Formia. Parco dei Monti Aurunci dopo il Consiglio. Beniamino Gallinaro (Verdi): «Ecco il naufragio annunciato dell’Amministrazione comunale»

I Verdi esprimono il più netto dissenso per le osservazioni approvate dal consiglio comunale di Formia al Piano di Assetto del Parco dei Monti Aurunci. «La maggioranza del consiglio ha navigato a vista durante tutta la discussione e alla fine si è schiantata sulle rocce di Cermignano. Si era entrati in consiglio per chiedere il reintegro dei circa 600 ettari che erano stati cancellati e destinati alla caccia (così aveva deciso il preconsiglio di maggioranza) e si esce con la conferma che i 600 ettari non verranno reintegrati ed in più viene esclusa anche la zona di Campone-Cermignana, che il piano di assetto del Parco classifica come riserve orientate per il loro valore naturalistico e che confinano con le riserve integrali previste per Monte Ruazzo e Monte Tuonaco. Intelligente operazione! La foglia di fico che ha coperto l’operazione è l’aver convinto l’opposizione di centrodestra a votare l’abbassamento degli indici di fabbricabilità fondiaria previsti per la zona C1 (da 0,75 a 0,15 mc/mq). In realtà, se consideriamo che nello stesso tempo però si è aumentato di dieci volte il rapporto massimo di copertura consentito ( da 0,025 mq/mq a 0,25 mq/mq) e nello stesso tempo si è trasformata la zona C1 a ridosso di Maranola in zona D3, e si chiede in pratica di ridurre ulteriormente il lotto minimo, avremo che complessivamente sul quel territorio le cubature previste sono aumentate. Abbiamo già, più volte denunciato, e fatto presente nelle nostre osservazioni, che la normativa sulle zone C e D è contraria alle leggi regionali inerenti i parchi e la gestione del territorio. Ma peggior sordo è colui che non vuole sentire, anzi! Lo ripetiamo la zona C delimita come zone di protezione quelle parti del territorio del parco caratterizzate dalla presenza di valori naturalistici, paesaggistici ed ambientali inscindibilmente connessi con particolari forme colturali, produzioni agricole e modelli insediativi. In tali aree gli obiettivi prioritari del Piano sono: la conservazione, il ripristino e la riqualificazione delle attività, degli usi e delle strutture agro-silvo-pastorale caratterizzanti la zona, unitamente ai segni fondamentali del paesaggio naturale ed agrario. Cosa c’entrano allora generiche strutture ricettive? L’agriturismo è tutt’altra cosa. Con l’approvazione di chiedere l’esclusione di Cermignano dal Parco per destinarlo alla caccia l’amministrazione comunale di Formia ha fatto una chiara scelta di campo, ma almeno non l’ammanti con il fumo della riduzioni degli indici nelle zone C! Ne prendiamo atto e ne traiamo le debite conseguenze». I Verdi, inoltre, denunciano l’assenza di numerosi consiglieri di maggioranza a tale discussione.

Mauro Cascio


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