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Latina. Acqualatina, Cusani non c'è più. Francesco Parisi: «Una vittoria dei cittadini e delle associazioni che combattono da mesi e mesi»
A seguito di un esposto alla magistratura tendente a verificare la sua incompatibilità o meno nel Cda di AcquaLatina, Cusani ,in quanto presidente della provincia, è costretto alle dimissioni per tentare evitare il giudizio in tribunale.
La stampa riporta le annunciate le dimissioni del presidente della provincia Armando Cusani
dal Consiglio di amministrazione di Acqualatina.
«È importante sottolineare», dice Francesco Parisi della Sinistra Ecologista,
«che queste sono conseguenti all'ultimo esposto alla magistratura
tendente a verificare l'incompatibilità di Cusani, presentato dal Comitato per l'acqua
pubblica.
È una vittoria dei cittadini e delle associazioni che hanno promosso iniziative atte al
conseguimento del rispetto delle leggi e dei regolamenti che disciplinano la materia sulle
questioni di compatibilità dei ruoli nella gestione del bene pubblico.
Il quindici di ottobre il giudice si esprimerà, inoltre, sull'altra istanza che contestava
la presenza, in quanto ritenute incompatibili sempre nel Cda di AcquaLatina, dell'ex
presidente Martella, dei consiglieri Fazzone, Simeone e Renzi, rispettivamente alla regione,
alla provincia ed al comune di Priverno.
Le associazioni, Legambiente, Sinistra Ecologista, Latina Social Forum, Michele Mancino
ed i partiti, della Rifondazione Comunista, Comunisti Italiani, SDI, e Verdi, nonché i
cittadini della provincia che hanno sostenuto le iniziative, ritengono che il rispetto
dei ruoli nelle istituzioni da parte di chi si è impegnato a tutelarne gli interessi,
sia fondamentale e sia propedeutico ad un vero rinnovamento della politica italiana.
La giurisprudenza conferisce a queste azioni forza di legge nella tutela dei diritti
dei cittadini che, mai come ora, in un periodo di recessione economica, deve vedere
tutti impegnati nel rigore del rispetto del bene pubblico inteso come risorsa
collettiva da tutelare e non da dissipare nell'interesse di pochi.
Andrea Apruzzese
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