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Latina. Tessile, un tavolo di concertazione. Un voluminoso dossier fa il punto per la prima volta della situazione. Cusani: «Ci impegneremo»

Presso la sede della Provincia si è riunito il Tavolo di Concertazione per affrontare i problemi del settore dell'industria tessile locale. Con il presidente Cusani, l'assessore Panfili, i funzionari ed i tecnici della Provincia c'erano i segretari generali di Cisl (Verrengia), Cisl (Ferulli) e Ugl (Ulgiati); i rappresentanti sindacali di categoria; il presidente della Prosvi, Palumbo; D'Incertopadre per l'Associazione Industriali; Calzati per la Federlazio; per il Comune di Priverno c'erano il sindaco Macci, l'assessore Giorgi ed il vice sindaco Martellucci che era in rappresentanza anche del Consorzio ASI Roma - Latina. In apertura di riunione i tecnici provinciali hanno consegnato un voluminoso dossier dove per la prima volta è stato fatto il punto sullo stato del comparto tessile comprensivo di analisi delle aziende presenti ed attive nel settore distribuite per Comune di ubicazione, aree territoriali e tipologia della produzione; delle aziende fallite e chiuse; delle aziende in chiusura e delle aziende in crisi. Lo studio ha evidenziato dati significativi. Sono 348 le imprese del settore tessile presenti sul territorio provinciale. Il 63,5% sono ubicate nell'area nord; l'11,2% nell'area dei Lepini; il 25,3% nell'area sud. Per quel che riguarda invece la tipologia di produzione prevalente, il 90% delle imprese riguardano Sartorie, Sarti e Laboratori di Confezione e questo è il dato più rilevante che emerge giacché testimonia della enorme frammentazione del settore. Per quel che riguarda invece la produzione solo il 2,8% del settore è interessato da tale tipologia. Il presidente Cusani ha quindi richiamato l'attività e le finalità del Tavolo di Concertazione, mentre da tutti presenti è stata richiamata la particolare gravità della dinamica congiunturale. Marzullo (Filtea Cgil) per conto di tutti i sindacati ha illustrato la situazione del settore evidenziandone la criticità organizzativa, finanziaria e produttiva e sollecitando uno stretto raccordo tra Provincia, Regione e Governo nazionale per poter così affrontare il problema in termini strutturali.
Sono quindi state prese in esame quattro situazioni particolarmente gravi: quelle riguardanti la Nuova Dublo, il Lanificio Privernum, la Circeo Filati e il Cravattificio Pompei. Ne è emerso questo quadro: Nuova Dublo - per fine settembre è stata convocata la conferenza di servizi al fine di modificare la destinazione d'uso, così come richiesto dalla proprrietà. Sono a rischio 90 posti di lavoro. Circeo Filati - il Tribunale sta definendo i criteri di accesso (fitto d'impresa) nei confronti del gruppo imprenditoriale Califano che intende riavviare la produzione assumendo da subito 65 dei 160 dipendenti. Cravattificio Pompei - il presidente Cusani si è impegnato a convocare le parti intervenendo per definire con gli assessori regionali di competenza il progetto di riconversione. Lanificio Privernum - è stata presentata l'ipotesi di realizzazione di una Cittadella dell'Artigianto per il recupero delle aree del Lanificio Privernum e del Lanificio Costa. Nei prossimi giorni saranno di nuovo convocate le parti per ulteriori approfondimenti. A conclusione dell'incontro è emersa l'unanime convinzione che il Tavolo di Concertazione ha confermato la validità dell'impostazione datagli dal Presidente Cusani soprattutto perché le parti hanno ribadito la volontà di perseguire obiettivi concreti attraverso la concertazione continua ed in tempi rapidi.

Mauro Cascio


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