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Latina. Fecondazione Assistita. Gianfranco Fini: «Questa legge è meglio del far west». Daniele Capezzone: «Lo vada a raccontare ai malati»

«Chi chiede l'abrogazione della legge si assume una responsabilità enorme perché il far west su materie come queste porta rischi altissimi». È quanto sostiene il vicepremier Gianfranco Fini che torna a parlare della legge sulla fecondazione assistita. Il vicepremier non esclude l'ipotesi di una correzione legislativa, ma osserva: «Si deve valutare se sono compatibili con le modifiche referendarie, vedremo». Fini pensa che le firme necessarie per il referendum saranno raggiunte: «Verificheremo nelle prossime settimane se il referendum ha raggiunto il quorum, come credo, e si valuterà l'opportunità di modifiche legislative che possono essere finalizzate a non far svolgere la consultazione referendaria o al contrario ad andare al referendum, io sono aperto a entrambe le ipotesi», aggiunge. «Si sa che non bastano piccole modifiche per non far svolgere il referendum. C'è una giurisprudenza consolidata: le modifiche devono essere tali da far decadere i quesiti referendari. Mi sembra prematura la discussione». «L'alternativa», prosegue Fini, «non sarebbe stata una legge migliore o perfetta, ma l'assenza della legge». Il vicepremier sostiene infatti che la legge non può essere "perfetta, soprattutto quando si tratta di materie così complesse che pongono problemi relativi a valori e attraversano le coscienze. Ed è la ragione per cui io ho chiesto al mio gruppo di approvare la legge, perché l'alternativa è l'assenza della legge e un'assenza legislativa su un tema così delicato pone problemi insuperabili. La mancanza di un confine alla libertà della scienza può portare ad autentiche aberrazioni».
Immediata la reazione di Daniele Capezzone, segretario dei Radicali. «Al vicepresidente del Consiglio, che definisce 'enorme' la responsabilità che si assume chi vuole abrogare la legge sulla fecondazione, voglio dire che è vero il contrario. È 'enorme' la responsabilità sua, se difende una legge che umilia le speranze di maternità e paternità di migliaia di coppie sterili e colpisce i desideri di vita e di guarigione di milioni di malati».

Elisabetta Rizzo


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