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Latina. Stalin Bar. Antonio Pennacchi sull'Indipendente: «Resto fermamente di sinistra e romanista. Pure con Prodi. Pure con la monetina»
Io non vorrei che a qualcuno venisse in mente di definirmi terzista che, almeno al mio bar,
è oramai il peggiore insulto in circolazione - assai più grave di frocio e di pedofilo -
riservato soprattutto a quelli che nascondono l'asso e fanno i segni sotto il tavolo: dopo
"terzista" arrivano le botte. Non lo sono, e resto incrollabilmente di sinistra e romanista.
E così come resto romanista anche se Totti si mette da domani a sputare in faccia a tutti
quelli che incontra per la strada e Cassano da dietro gli mena pure se si lamentano, così
resto di sinistra anche se mi dovessero chiedere di votare per il primo pupazzo che passa.
Pure Rutelli. Mica posso ricambiare squadra. Bisogna che mi tengo le pippe che ho. Voi avete
Pedrizzi (e Matteoli: ha detto che per il nucleare non si fa più in tempo, è troppo tardi,
mo' c'è l'idrogeno. E l'idrogeno con quale energia lo produci, quella a pedali?). Certo
mi sta simpatico pure Di Canio - è forte, ha cojones, e senso dell'umorismo - però è laziale
e, con tutta la simpatia, non posso che augurargli almeno un forte attacco di emorroidi
prima del derby. E anche un'unghia incarnita. Pure a Berlusconi. Però io non ho capito
dove sta questo benedetto bipolarismo. Bisogna che me lo spieghiate prima o poi. Tu mi
devi far capire, per esempio, in che consiste la differenza se lo stesso cristiano può
indifferentemente occupare un dicastero in un governo di destra o in uno di sinistra.
E che è un centravanti, dove lo metti gioca? Emerson? Capello? E che madonna. Mo' pare
che alla fine, per evitare il rischio che vada a fare il ministro o con l'uno o con l'altro,
si sono messi d'accordo - destra e sinistra, l'unica scelta congiunta che abbiano fatto
in dieci anni, l'unica concessione al mai abbastanza compianto consociativismo - si sono
messi d'accordo per piazzare Monti all'authority: "Né con Prodi né con Berlusconi". Manco
Luciano Moggi. Prodi già lo aveva chiamato per entrare nel gruppo dei suoi cervelli.
Questo sarà pure bravo, però a me mi sa che è un po' di destra. Se lo metto in un governo
di sinistra non è che mi ridà le pensioni, mi rimette l'imposta di successione o torna
indietro con le privatizzazioni e carica di tasse la groppa dei ricchi. Questo fa niente
di più e niente di meno di quello che farebbe con la destra. Allora mi spieghi a me
chi cazzo me lo fa fare la mattina delle elezioni a alzarmi e venire a votare? Tanto è
tutto uguale, è inutile, dove voto voto, sempre un governo di destra mi aspetta?
Dice: "Sì, però quello nostro è pulito, quell'altro è disonesto". Ah. A me, diciamo la
verità, non mi sta tanto simpatico nemmeno 'sto Prodi. Lo voterò, ci mancherebbe altro,
ma di tutti gli ex democristiani l'unica che mi fa impazzire è Rosy Bindi. Quella sì che
ha cojones più di Di Canio.
P.S. - E' evidente che non si debbano tirare le monetine allo stadio. Non si fa. La Roma,
poi, dà così di sé in Europa l'immagine di un gruppo di teppisti, e dove ti presenti ti
stangano. Vuoi vedere che quando Totti e Cassano andranno alla Juve o al Milan non gli
succederà più niente? Capello, per esempio, già quest'anno ha smesso di lamentarsi
degli arbitri. Però non esageriamo. Un po' di violenza nel calcio c'è sempre stata -
è la sua funzione: la sublimazione del conflitto - ma sempre infinitesimale rispetto
alla società. E comunque 10 falli su Totti senza fischiare. La monetina? Un mattone
gli ci voleva in fronte - iuxta Squitieri - a quel gran cornuto di authority svedese.
Altro che terzista.
Antonio Pennacchi
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