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Latina. Integralismo e libero pensiero. Elisabetta Rizzo: «È arrivato un signor nessuno con le sue verità certe e si è genuflessa la città»
Come abbiamo letto nell'intervista di apertura dell'edizione odierna di ParvapoliS, Latina è
stata allietata dalla presenza di un uomo dalle vesti cardinalizie, il Professor Carlo Maria
Martini. Nome importante, che per alcuni significa genuflettersi alla sua presenza.
In realtà è un uomo come tutti noi, con l'unica differenza data dai privilegi che la Chiesa
Cattolica attribuisce ai suoi portatori della cosiddetta "parola rivelata". Parlare in
queste prime righe di Martini in realtà è solo un modo per cercare di fare dei voli pindarici
approdando su due tematiche che premono in questi tempi. Laicità dello Stato e libere
coscienze. Tutti noi sappiamo che un concordato fra Stato e chiesa non è altro che un
lungo elenco di obblighi unilaterali dello Stato senza alcuna contropartita, e apre la porta
a richieste sempre nuove, quale (in Italia) l'esposizione dei crocifissi nei luoghi pubblici.
Ma uno Stato Laico non dovrebbe essere avulso da tutto ciò che concerne scelte assolutamente
private in tema di credenze? L'esistenza di un sistema di intese significa che un paese
non è laico, poiché esclude, quindi discrimina, le persone che sono libere da ogni
religione o che appartengono a confessioni non riconosciute dallo Stato.
"La conciliazione [o concordato] è acqua stagnante, un patto di mutua mediocrità tra lo
Stato e la chiesa, un papa mezzo principe, uno Stato mezzo cattolico, in un terreno comune,
fungheggiante di mezze istituzioni, mezzi uomini e mezza religione" [Giovanni Bovio].
La laicità presuppone distanza da ricatti religiosi, perché lo Stato decide per i
suoi amministrati, tutti. Uno Stato che emana una legge sulla fecondazione assistita
che definire oscurantista è favola per feti, a favore di quale ideologia sta legiferando?
Quanto c'è di clericale in questa legge, quante vesti talari hanno passeggiato sopra le
menti di medici e ricercatori, annebbiandone e affievolendone la voce, divenuta sibilo?
Chi è il depositario dell'etica? La chiesa cattolica, i preti corvini, i vescovi purpurei,
i papi candidi? No. Dov'è il rispetto del convincimento personale che corrisponde
all'anelito dell'uomo a cercare le supreme ragioni del proprio essere? Ognuno deve poter
essere libero di decidere della propria vita, deve poter fare scelte, valutando con piena
coscienza. Ovviamente una regolamentazione della materia è necessaria, ma non si può
tornare ai tempi della santa inquisizione. In quel periodo per il tribunale la matrice
"diabolica" dell'eresia era unica: diversa sunt nomina, sed una porfidia. Chi erano da
considerarsi eretici?:
"Tutti quelli che dicono, insegnano, predicano o scrivono contro la sacra Scrittura,
contro gli articoli della Santa Fede, contro i SS. Sacramenti e riti, ovvero uso d'essi;
contro i decreti dei S.Concilii e determinazioni fatte dai Sommi Pontefici;
contro la suprema autorità del sommo Pontefice; contro le tradizioni apostoliche;
contro il Purgatorio e le indulgenze; quelli che rinnegano la Santa Fede facendosi
turchi o ebrei o d'altre sette e lodano le loro osservanze e vivono conforme ad esse;
quelli che dicono che ognuno si salva nella sua fede". Credo che un dittatore sarebbe
meno intransigente. Con questa legge si colpiscono gli eretici, coloro che vorrebbero
decidere della propria vita, senza interferenze. Si colpiscono i ricercatori.
Tutti noi abbiamo, un giorno della nostra vita, utilizzato la ricerca scientifica:
Avete preso mai un antibiotico? Vi assicuro, non cresce su un albero, semmai, quello
che viene definito Salice Piangente, con le sue fronde cela la grande beffa che rappresenta
questa legge 40. Vietata la ricerca sulle cellule staminali embrionali. Perché? Non si
può rispondere parlando di etica. La laicità è proprio il rifiuto del dogmatismo e
anche della vetusta contrapposizione categorica fra "verità" ed "errore". È il rispetto
del convincimento personale di ciascuno. "La laicità non è contrapposizione alla
religione intesa come religiosità dei singoli, ma alla religione del potere. Il rifiuto
dell'alleanza tra coscienza e potere continua a diffondersi fra quelle persone religiose
che respingono il mercimonio fra autorità politica e religione. I regimi di chiese di
Stato e di concordati esistenti in Europa contraddicono l'uguaglianza dei cittadini e
sono quindi in contrasto con la laicità" ( Vera Pegna). La vera riforma non sta nella
pochezza teologica dei cattolici, nelle superstizioni del cristianesimo clericale,
nel conformismo papista, ma sta nella tolleranza e nel libero pensiero, intendendoli
non nel senso utilitaristico e individualista dell' egoismo moderno, ma come legge
oggettiva del mondo. Lasciate libere le coscienze, lasciate scegliere queste povere
e corrotte membra, lasciate che i ricercatori valichino i confini del dolore e della
sofferenza, donandoci il piacere del vivere, non della punizione cattolica.
"Il soglio dei papi, dei "re-sacerdoti", fabbricato dall'Inganno, ha a destra
l'orgoglio vestito di stola, e per sgabello "cataste di frementi capi" e di
"cadaveri innocenti" pel fulminar del pontificio labbro".
[Ugo Foscolo]
Elisabetta Rizzo
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