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Latina. Pennacchi su Casabella. Sulla più prestigiosa rivista di architettura italiana, una recensione a "Viaggio per le città del Duce"
«Alcuni storici dell'architettura aggrotteranno le ciglia, ma anche tra costoro vi sarà
chi trarrà vantaggio dalla lettura di questo libro (in realtà è un racconto e ciascuno
ne giudicherà come vorrà i meriti letterari)». E Casabella, la più
prestigiosa rivista italiana di architettura «Viaggio per le città del Duce», di
Antonio Pennacchi, il più autorevole uomo di cultura della provincia di Latina.
«Pennacchi ha preso spunto da un'evidenza rimossa: la notevole quantità di insediamenti, città,
villaggi ecc. che vennero costruiti in Italia durante il fascismo per porre rimedio a mali
endemici del paese e ridistribuirne la popolazione. Un'evidenza fatta di numeri,
impressionanti non meno di quella dai quali bisognerebbe ripartire allorché ci si occupa
di "case del fascio, del balilla, della Gil ecc.", di stazioni, edifici postali, linee
ferroviarie, strade e stadi ecc., ovvero della modernizzazione italiana e quindi anche
del ruolo avuto dall'architettura durante il Fascismo.
Oltre a questo, a Pennacchi bisogna riconoscere un altro merito: delle città o dei borghi
di cui si è occupato ha ricostruito l'intera storia, partendo da un'altra domanda non
ovvia per gli storici: "che è accaduto dopo?"; ovvero che ne è stato delle "città del Duce"
dopo la morte del Duce? Le risposte che il libro offre sono spesso sorprendenti e
meritano attenzione».
Mauro Cascio
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