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Roma. I poteri della mente e gli stati di coscienza. Gustavo Raffi: «Dal confronto emergono le verità. Vanno bandite le volontà egemoniche»
Davanti le Telecamere di ParvapoliS Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande
Oriente d'Italia di Palazzo Giustiniani, che ha portato i saluti di tutta la Massoneria
Italiana al convegno organizzato dal Rito Scozzese.
Un evento straordinario, un'organizzazione perfettamente riuscita ed un tema
seducente: "I poteri della mente e gli stati di coscienza". Che dire?
«Innanzitutto vorrei fare una premessa. È un tema non facile che però ha registrato
una forte presenza di pubblico, che ha affollato l'Aula Magna della Sapienza.
Il che significa che le azioni pedagogiche portano i loro risultati.
Oggi l'uomo ha perso se stesso e deve ritrovare quei percorsi, quelle condizioni
che gli consentano di uscire da questo lungo sonno della ragione. I Massoni
sono uomini del dubbio e l'uomo del dubbio si interroga, si confronta,
cerca di dare delle risposte. La mente. La mente è la bussola dell'individuo,
perché – come ho sottolineato nel mio intervento di apertura – è quella che
registra anche gli aspetti irrazionali del pensiero umano. L'impegno a comprendere
questi stati di coscienza, come anche gli stadi di conoscenza, è qualcosa che
affascina. Deve affascinare». E dalla conoscenza delle cose e del mondo, deriva
anche il momento etico: la mente distingue anche il bene dal male...
«Non è mai così facile. Non esiste, aldilà della teoria, il bianco e nero. Esistono
invece tanti toni grigi. Si tratta di misurarne l'intensità. E attraverso un processo
di elevazione, che più che iniziatico io direi socratico, si può dire che ogni uomo
è portatore di una verità e che è indispensabile confrontarsi, per capire e conoscere
se stessi e gli altri. Senza esprimere volontà egemoniche. La libertà, insomma».
Sara Fedeli
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